MILANO Nasce da un esposto ben dettagliato l’inchiesta sulla vendita del Milan che, in queste ore, sta impegnando uomini del nucleo Valutario della Guardia di finanza, su ordine della procura di Milano, in alcune acquisizioni.
Da quanto trapela l’esposto, che già aveva fatto scattare un provvedimento civile, riguarda la “battaglia” tra Blue Skye, l’ex socio di minoranza nella gestione del club rossonero, e il socio di maggioranza Elliott e il passaggio di mano a RedBird di Gerry Cardinale.
Nel 2017 Blue Skye e il gruppo Elliott stipulano una partnership che riguarda il club rossonero: Rossoneri Sport acquisisce la quasi totalità del capitale sociale del Milan tramite un finanziamento ricevuto da Project RedBlack, di cui è socio di minoranza Blue Skye e socio di maggioranza il gruppo Elliot. A “saldare” il patto è anche un pegno che viene disatteso, secondo quanto emergerebbe nell’esposto, con la scelta di Elliott di vendere a Redbird, scelta che garantirebbe al fondo Usa di restare con una partecipazione nella società calcistica, di ottenere una plusvalenza nel caso il club sia messo sul mercato e di continuare ad avere voce in capitolo nella società di serie A.
La vendita è stata decisa «agendo in modo palesemente abusivo e fraudolento» a dire dell’ex socio di minoranza che lamenta “un rilevante atto distrattivo (rinuncia al pegno e a parte del proprio credito verso Rossoneri Sport)”, tanto che Blue Skye si è rivolta alla giustizia anche in Lussemburgo e negli Stati Uniti lamentando la frode che avrebbe subito.
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