COSENZA Forse non ne sarà contento, ma alla fine Eugenio Guarascio un miracolo lo ha compiuto. Non è la salvezza (l’ultimo posto depone male ma ci si spera sempre) ma la ritrovata compattezza del tifo organizzato a Cosenza. Almeno per una sera i cori sono stati “lanciati” assieme dalle due Curve, d’accordo nel chiedere al patron della squadra rossoblù di farsi da parte, locuzione soft per il “Guarascio vattene” che campeggia sullo striscione “anima” del corteo. La manifestazione ha attraversato il centro della città, tanti hanno sfidato il freddo pungente e intonato inni da stadio e ripetuti inviti all’imprenditore affinché si faccia da parte.
Clima prevedibile: la tifoseria ha disertato lo stadio nell’ultima uscita casalinga contro il Benevento e anche l’incontro promosso dal sindaco della Città dei Bruzi Franz Caruso per ricomporre i contrasti e cercare di stemperare la tensione. Niente da fare: Guarascio ritiene di aver fatto il massimo per il club, i supporter rossoblù credono che la sua gestione sia carente in investimenti e competenza. Muro contro muro non più negoziabile, tanto che i tifosi hanno preso come l’ennesima sfida l’idea di mettere in vendita a un euro i tagliandi delle curve per la prossima partita contro il Parma. Niente da fare: stadio vuoto e piazza piena per confermare la rottura tra i vertici societari e i gruppi ultrà. (redazione@corrierecal.it)
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