VIBO VALENTIA La pressione esercitata dalla ‘ndrangheta sulle attività imprenditoriali della Costa degli Dei è al centro dell’inchiesta “Olimpo” coordinata dalla Dda di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri. Una maxi operazione che ha consentito di eseguire un’ordinanza applicativa di misure cautelari disposte a carico di 56 soggetti (gli indagati in tutto sono 78). «Queste ultime operazioni vanno nel solco di quelle concluse in passato. Avevamo il polso della situazione e sapevamo quanto la criminalità fosse infiltrata nell’economia sul litorale della Costa degli Dei». A parlare al Corriere della Calabria è il procuratore di Vibo Valentia Camillo Falvo. «Una costa così bella – continua – e tanto appetibile per gli investitori stranieri. Proprio per questo motivo avevamo portato a termine le operazioni “Costa pulita” e “Imponimento”», aggiunge Falvo.
Secondo il procuratore, «con le due operazioni del Ros e della Squadra Mobile, è stato possibile comprendere quanto sia radicata l’infiltrazione e quanto sia fragile l’economia e la resistenza delle aziende rispetto ad una pervasività della criminalità organizzata ai limiti del sopportabile».
Il procuratore, seduto al tavolo dei relatori, ha partecipato ad un incontro a Vibo Valentia dedicato alla rigenerazione dei beni confiscati. «Il tema della rigenerazione dei beni confiscati è di grande attualità non solo in Calabria. Noi viviamo qui, operiamo a Vibo Valentia e in questa settimana abbiamo avuto la riprova di quanto sia pervasiva la criminalità organizzata nell’economia». «Abbiamo visto – chiosa – quanti beni e aziende sono state sequestrate. E’ un tema che riguarda un po’ tutta Italia e paradossalmente, a volte, di più il Nord che in Calabria». (f. b.)
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