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il dramma

Scompare Angelo Donnici. Antoniozzi: «Vittima di malagiustizia»

L’ex sindaco di Mandatoriccipo è stato stroncato da un malore. Caruso: «Va via una persona dalle indubbie qualità umane». Stasi: «Era un riferimento»

Pubblicato il: 27/01/2023 – 17:29
Scompare Angelo Donnici. Antoniozzi: «Vittima di malagiustizia»

CORIGLIANO ROSSANO Le comunità del Basso jonio ed in particolare di Mandatoriccio piangono la scomparsa di Angelo Donnici. L’ex sindaco è stato stroncato questa mattina da un malore improvviso, si ipotizza un attacco cardiaco fulminante e nonostante l’intervento dell’elisoccorso, per lui non c’è stato nulla da fare. Lascia la moglie e tre figli. Amministratore stimato ed esempio per molti della sua generazione, fratello dell’ex eurodeputato Beniamino, era un apprezzato avvocato.
Nel 2018 era rimasto coinvolto nell’operazione Stige che vide implicati alcuni amministratori accusati di favorire la ‘ndrangheta.
Le accuse di concorso in esterno e turbativa d’asta contro Angelo Donnici poi caddero tutte sia dinnanzi al tribunale del Riesame che in Cassazione e venne assolto con formula piena, a tal punto che la sentenza non fu impugnata dalla procura sulla via del processo di secondo grado.
Donnici, a seguito di quegli eventi si era dimesso da sindaco di Mandatoriccio e non nascondeva l’amarezza ed il dolore di essere stato tirato in mezzo a faccende lontane dal suo vivere la gestione della pubblica amministrazione.
Nelle scorse settimane era apparso spesso sorridente, pronto alla battuta, ma tirato in volto, segno che quelle grandi sofferenze causate dalla vicenda, in fondo, non erano poi state dimenticate.
Il caso dell’ex sindaco di Mandatoriccio è emblematico di un sistema giustizia che scricchiola. Avrebbe potuto procedere per ingiusta detenzione e magari chiedere anche un risarcimento, ma da signore qual era, non lo ha mai fatto.

Caruso: «Va via una persona dalle indubbie qualità umane»

Tra i messaggi di cordoglio, quello del sindaco di Cosenza, Franz Caruso. «L’Amministrazione comunale di Cosenza è vicina ai familiari di Angelo Donnici, valente collega avvocato ed ex primo cittadino del comune di Mandatoriccio. Siamo increduli e profondamente rattristati – ha dichiarato Franz Caruso – di fronte all’ineluttabilità di un destino che priva la famiglia, la sua comunità ed i colleghi avvocati, di una figura ben voluta ed apprezzata da tutti e che si è sempre spesa in favore di chi vive nel disagio e in condizioni di fragilità. Con Angelo Donnici va via non solo un serio professionista, ma anche una persona dalle indubbie qualità umane».

Stasi: «Riflettere sulle misure cautelari. Lo dobbiamo alle vittime e ai familiari»

«Ho conosciuto Angelo Donnici – afferma Flavio Stasi, sindaco di Corigliano Rossano – quando ero un attivista. Lo trovavo presente in tutte le battaglie che riguardavano il territorio, coraggioso, carattere deciso, persino spigoloso alle volte, ma schietto e diretto. A prescindere dalle posizioni, rappresentava per tutti noi un riferimento, anche umano, perché sapeva andare oltre il proprio ruolo. Quando fu coinvolto nell’inchiesta, io dissi a tutti ciò che pensavo: non era possibile. Oggi, nel giorno della sua morte, dobbiamo avere il coraggio di interrogarci su ciò che accadde, sull’utilità delle misure cautelari che vennero applicate all’epoca e sulle conseguenze che ebbero su una persona ed i suoi cari. Lo dobbiamo fare non per partito preso, ma per evitare che certe cose accadano ancora ed anche per onorarne la memoria».

Antoniozzi: «Angelo Donnici è vittima di malagiustizia»

«Piango la scomparsa improvvisa dell’avvocato Angelo Donnici, già sindaco di Mandatoriccio – è il pensiero del deputato di Fratelli d’Italia, Alfredo Antoniozzi – figlio di Mario Donnici che fu il primo sindaco missino del Meridione e fratello di Beniamino, insigne psichiatra, già consigliere regionale, assessore regionale e poi europarlamentare. Angelo Donnici è vittima di malagiustizia ed ha subìto da innocente un calvario che poi la stessa giustizia ha cancellato. Quanto tutto questo abbia lasciato segni nella sua psiche non lo so – conclude Antoniozzi – ma desidero ricordare una figura e una famiglia tra le più onorabili della provincia di Cosenza». (l.latella@corrierecal.it)

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