REGGIO CALABRIA “La sezione dibattimento del Tribunale di Reggio Calabria ha sempre sofferto dell’assenza di un considerevole numero di magistrati, e dal maggio 2022 vanta una scopertura del 46 per cento dell’organico dei magistrati togati”. I numeri sono contenuti nella relazione, presentata in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, dalla presidente del Tribunale Maria Grazia Arena che si è soffermata sulla carenza di magistrati in servizio alla sezione dibattimento: «La pianta organica, già di per sé inadeguata per il numero insufficiente di magistrati, non è mai stata interamente coperta, ed in epoca recente ha visto un aggravamento della scopertura per effetto del trasferimento ad altre sedi di magistrati già assegnati al Tribunale di Reggio Calabria quale sede di prima nomina”.
Per celebrare i maxi-processi Dda, con imputati sottoposti a misura cautelare, è stata necessario assegnarli “a collegi composti da soli magistrati di prima nomina, gravati pertanto di funzioni particolarmente delicate e complesse, nonostante la fase ancora iniziale del loro percorso formativo e professionale”. Solo grazie alla disposta supplenza di due giudici e al tramutamento d’ufficio di altri tre, alla sezione Gip-Gup “l’organico effettivo è di 10 magistrati” a fronte di “un organico teorico” che dovrebbe essere “costituito da 13 più il presidente”. Nonostante questo, lo scorso anno dai magistrati della sezione Gip-Gup “sono state emesse ordinanze cautelari personali per circa cinquecento indagati ed esaminate ed evase richieste di misura cautelare per circa seicento indagati. Sono state, pertanto, pressoché azzerate le pendenze inerenti all’anno 2021 e fronteggiate buona parte delle sopravvenienze anche inerenti all’anno 2022”. La presidente Arena ha, inoltre, evidenziato “il rilevante stato di disagio che la Sezione subisce in tema di misure cautelari”. Nonostante “l’elevata mole di maxi-processi e di giudizi abbreviati” per il capo dell’ufficio giudicante reggino “nel quadriennio 2018/2019 – 2020/2021 è stato, dunque, definito un numero di procedimenti superiori a quelli iscritti via via nell’anno di riferimento con notevole erosione dell’arretrato. Il trend è in assoluta diminuzione e l’abbattimento dell’arretrato costante negli anni con contestuale andamento soverchiante le sopravvenienze. Si è, dunque, riusciti a ridurre le pendenze a carico di noti del 79 per cento e le pendenze a carico di ignoti dell’85 per cento”. Risultati che, secondo la presidente del Tribunale di Reggio Calabria, “sono stati ottenuti nonostante la sezione non abbia mai raggiunto, neanche nell’anno in questione, la pienezza organica”.
«Si inaugura un altro Anno Giudiziario a Reggio Calabria, ancora una volta alle prese con l’emergenza organico. Ma, a queste latitudini, la Giustizia non si farà certo fermare da questo”. Così Francesco Cannizzaro, deputato calabrese di Forza Italia».
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