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Il Consiglio regionale al “ralenti”, il centrodestra alla ricerca dei nuovi assetti

Occhi puntati sulla maggioranza dopo lo strappo (per ora ricomposto) tra Fratelli d’Italia e Forza Italia. E in tanti continuano a guardare a Calenda

Pubblicato il: 29/01/2023 – 10:03
Il Consiglio regionale al “ralenti”, il centrodestra alla ricerca dei nuovi assetti

Una sola seduta dall’inizio dell’anno, tra l’altro una seduta che era un “atto dovuto” perché si doveva procedere alle ultime surroghe degli eletti al Parlamento. È oggettivamente un “andamento lento” quello del Consiglio regionale targato 2023, un ritmo compassato, compassato almeno se paragonato a quello frenetico del primo anno di legislatura. Le ragioni di questa “slow motion” sono varie, vanno dal fatto che al momento non ci sono particolari e incombenti urgenze di carattere riformare e poi c’è sicuramente la necessità, soprattutto nella maggioranza di centrodestra, di riassestare gli equilibri dopo le novità determinare dalle Politiche che hanno ridisegnato la configurazione dei gruppi di tutti i partiti più importanti della coalizione e i loro assetti intenti. Secondo quanto si apprendeva fonti di palazzo Campanella, la prossima seduta del Consiglio regionale dovrebbe tenersi verosimilmente intorno al 10 febbraio, si attende sotto questo aspetto la conferenza dei capigruppo che dovrebbe riunirsi in settimana (difficile una convocazione immediata dell’assemblea). Sul piano operativo, la giornata clou nella prossima settimana sarà martedì 31 gennaio, con ben tre sedute di commissioni: la prima Affari istituzionali, la terza Sanità e la quarta Ambiente. Ordini del giorno anche importanti – spicca soprattutto la riforma della Protezione civile regionale – ma non da far sobbalzare dalla sedia per le loro implicazioni politiche: i temi vanno dall’istituzione del Garante regionale per le vittime di reato alla creazione dell’Osservatorio sull’autismo, c’è poi in calendario una proposta di legge per “ripescare” ex precari di alcuni strumentali per affiancarli ai Comuni nelle progettazioni legate al Pnrr. insomma, provvedimenti sicuramente importanti ma che però non dovrebbero testare lo stato di salute delle forze politiche e delle colazioni, e soprattutto del centrodestra. L’ultima settimana  sotto questo aspetto non è stata una passeggiata, per la maggioranza, attraversata dalla velenosa coda dell’insediamento della Commissione Pari Opportunità, con Fratelli d’Italia che ha accusato gli alleati, e soprattutto Forza Italia (e specificatamente il deputato reggino Francesco Cannizzaro), di monopolizzare i posti di sottogoverno “minacciando” tensioni future. Alla fine il vulnus è stato chiuso in poco meno di 24 ore, con la rinuncia della presidente della Commissione Pari opportunità, Daniela De Blasio, ritenuta vicina a Forza Italia. Fonti qualificate del centrodestra riferiscono che il caso è definitivamente rientrato e che nella maggioranza non ci sono fibrillazioni, e in effetti l’unità dello schieramento guidato dal governatore Roberto Occhiuto appare granitica e al sicuro, ma dai meloniani comunque è arrivato un segnale, legato anche alle dinamiche nazionali, che vedono un centrodestra non sempre sincronizzato perfettamente. E poi i “movimenti”, sia all’interno della coalizione sia all’interno dei singoli partiti, non mancano, con tanto di mugugni e malumori. E infine in tanti sempre nel centrodestra stanno alzando i riflettori sulle “manovre” del leader del Terzo Polo Carlo Calenda: trova infatti ulteriori conferme la dinamica, descritta nei giorni scorsi, che vuole Calenda molto attivo nel ricercare (trovandole già) adesioni alla sua forza politica intercettando alcuni big del centrodestra che potrebbero incanalare l’area terzopolista in un percorso comunque organico all’attuale maggioranza regionale. (c. a.)

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