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il dibattito

Pd, venti di protesta dai territori: dalla Sibaritide siluri al gruppo dirigente regionale

Partecipato incontro di elettori del partito e del centrosinistra, che lamentano l’assenza di spinta propulsiva della fase congressuale dei democrat

Pubblicato il: 29/01/2023 – 11:43
Pd, venti di protesta dai territori: dalla Sibaritide siluri al gruppo dirigente regionale

SIBARI «Di fronte a questa situazione gli elettori del Pd e del centrosinistra del Pollino e della Sibaritide si sentono orfani di qualsivoglia rappresentanza politica ed istituzionale». E’ quanto si legge in un documento sottoscritto da numerosi dirigenti del Pd e del centrosinistra della Sibaritide al termine che si è tenuto a Sibari «per discutere e prendere in esame la drammatica crisi del Pd e del centrosinistra e le conseguenze che questa crisi determina nei territori e nelle istituzioni, provocando un degrado economico, politico e sociale dell’area più ricca  e produttiva della Calabria».  

Il documento

«Nel corso del dibattito – prosegue il documento –  sono intervenuti in tanti: Antonio Mungo, Cesare Marini, Peppino Aloise. Peppino Grano, Sergio De Simone, Mario Franchino, Remo Spatola, Mimmo Lo Polito, Marco Palopoli, Carmine Zaccaro, Pina Silvestri, e Mario Melfi. In molti hanno sostenuto che nel mentre si svolgono i riti formali di un congresso che ormai si protrae da quattro mesi, con una assenza di direzione politica e di iniziative di opposizione nelle istituzioni e nei territori, in Calabria il Pd è assopito, langue.  L’autoproclamatosi “gruppo dirigente regionale del Pd della Calabria” ha trovato un minimo di sussulto al coma profondo solo per collocarsi nella mozione del presunto vincitore: Bonaccini, di cui sono note le posizioni sull’autonomia differenziata dopo che, in queste mesi, gli stessi si sbracciavano per un segretario espressione del Mezzogiorno. E come di consueto dopo la “riconciliazione”, sancita sulla base delle proprie collocazioni personali e di carriera, il silenzio è tornato ad essere tombale. Tace il Regionale, tace la federazione di Cosenza – forse a giusta ragione: sembra infatti sia stata chiusa per morosità…e anche per assenza ed inadempienze di direzione politica e del resto come può parlare chi non c’è più? – tace lo sparuto quanto inconsistente gruppetto di eletti.   L’omertà è il segnale più indicativo, evidente e tangibile. ci ricorda qualche avvenimento recente: tutti sanno, tutti vedono, tutti fingono, tutti si adattano nell’autoproclamato gruppo dirigente. Qual è il profilo politico-programmatico-culturale indicato, proposto e discusso con gli iscritti dal Pd calabrese e dalle sue cinque (?) federazioni per il nostro prossimo congresso? Dove è stato confinato il dibattito sul Pd calabrese? In quale anfratto è stata reclusa la Conferenza programmatica proposta nell’ottobre scorso dal segretario regionale? Dopo le pesantissime sconfitte subite ovunque negli ultimi tre anni sarebbe stato opportuno un approfondimento delle ragioni della disfatta».

Le critiche al gruppo regionale dem

Nel documento si evidenzia poi che «oltre ai temi inerenti lo stato drammatico in cui versa il Pd in Calabria e gli effetti devastanti che tutto ciò ha prodotto sul territorio, con la desertificazione politica ed organizzativa del partito, gli interventi hanno posto con forza la necessità di una riorganizzazione partitica territoriale dal basso, per ridare slancio all’iniziativa e alla presenza politica sul territorio. Molti interventi hanno sottolineato l’assenza di un’opposizione incisiva del Pd in Consiglio regionale ed anche l’assenza di iniziativa politica ed istituzionale sui problemi che riguardano questo territorio: La Piana di Sibari e di Cammarata. L’area più ricca e produttiva della nostra regione. La sconfitta elettorale alle politiche, la subalternità del Pd alle posizioni populiste dei 5Stelle per la riduzione del numero dei parlamentari e la mancata riforma della legge elettorale hanno fatto si che i nostri territori rimanessero sguarniti di qual si voglia rappresentanza parlamentare. Gli stessi consiglieri regionali non garantiscono quel necessario rapporto di osmosi tra gli interessi di questo territorio e la Regione Calabria. Di fronte a questa situazione gli elettori del Pd e del centrosinistra del Pollino e della Sibaritide si sentono orfani di qual si voglia rappresentanza politica ed istituzionale e per tanto in molti ritengono che sia arrivato il momento di una riorganizzazione del partito nella provincia di Cosenza che vada oltre la strutturazione di una una federazione unica.  I convenuti hanno poi deciso di programmare due nuovi appuntamenti. il primo a Castrovillari per definire una piattaforma politico-organizzativa, la seconda a Corigliano Rossano, più larga, per poterne discutere con militanti iscritti ed elettori di tutto il territorio e iniziare un nuovo percorso di autorganizzazione».

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