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Sanità, la (triste) conferma del Tavolo Adduce: «Fortissime criticità sui tempi di pagamento»

L’ultimo monitoraggio ministeriale bacchetta i ritardi delle aziende sanitarie: piccoli passi avanti ma ancora non basta

Pubblicato il: 29/01/2023 – 8:10
Sanità, la (triste) conferma del Tavolo Adduce: «Fortissime criticità sui tempi di pagamento»

«Fortissime criticità sui tempi di pagamento da parte degli enti del Servizio sanitario  della Regione Calabria». Anche l’ultimo Tavolo Adduce, il tavolo di monitoraggio interministeriale sul piano di rientro che si è riunito a novembre, conferma il perdurante “vulnus” della sanità calabrese, bacchettando le aziende sanitarie sempre “cattive pagatrici”. Negli ultimi due anni si percepisce un miglioramento nel rispetto della tempistica ma i dati sono ancora negativi. Con riferimento  ai pagamenti effettuati nell’anno 2021, «in tale periodo – si legge nel verbale dell’ultimo Tavolo Adduce –  sono state liquidate fatture per 1.376,365 milioni di euro, di cui il 68% è relativo a fatture emesse nell’anno 2021, il 22% è relativo a fatture emesse nell’anno solare 2020 e circa il 10% è relativo a fatture emesse nell’anno solare 2019 e precedenti. Il 49% dei pagamenti effettuati non è stato rispettoso del Dpcm 22 settembre 2014 per i quali rilevano, in particolare, l’80% dei pagamenti dell’Azienda ospedaliera di Catanzaro, il 90% dell’Azienda ospedaliera universitaria Mater Domini e il 79% dell’Asp di Reggio Calabria. Sono presenti percentuali rilevanti in tutti gli enti del Ssr»: il Tavolo Adduce rileva quindi «ancora una volta la gravità del ritardo dei pagamenti da parte delle aziende del Servizio sanitario della Regione Calabria», specificando «che, rispetto all’anno 2020 (67%), nell’anno 2021 la percentuale di pagamenti effettuati oltre i termini previsti dal Dpcm 22 settembre 2014 è scesa al 49%».

C’è poi un dato più aggiornato, relativo ai pagamenti effettuati nei primi sei mesi dell’anno 2022: nel verbale si evidenzia che «in tale periodo sono state liquidate fatture per 615,159 milioni di euro, di cui il 59% è relativo a fatture emesse nell’anno 2022, il 36% è relativo a fatture emesse nell’anno solare 2021 e circa il 5% è relativo a fatture emesse nell’anno solare 2020 e precedenti. Il 48% dei pagamenti effettuati non è stato rispettoso del Dpcm 22 settembre 2014 per i quali rilevano, in particolare, 87% dei pagamenti dell’Asp  di Catanzaro»: il Tavolo Adduce quindi ribadisce «ancora una volta la gravità del ritardo dei pagamenti da parte delle aziende del Servizio sanitario della Regione Calabria», osservando che . Rilevano al 30 giugno 2022 la percentuale di pagamenti effettuati oltre i termini previsti dal Dpcm 22 settembre 2014 è del 48%.A partire dai dati aziendali, i Tavoli rilevano che tutte le aziende del Ssr calabrese, eccetto l’Azienda ospedaliera di Cosenza e la Gsa, non rispettano ancora nel 2021 e nel 2022 la direttiva europea sui tempi di pagamento». In conclusione, i tecnici ministeriali ricordano che «in merito agli obiettivi dei direttori generali» nelle norme vigenti si fa riferimento tra gli altri ai tempi di pagamento «laddove si dispone di subordinare almeno il 30% dell’indennità di risultato al rispetto dei tempi di pagamento», rilevano ancora una volta le fortissime criticità sui tempi di pagamento da parte degli enti del Ssr della Regione Calabria». (redazione@corrierecal.it)

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