COSENZA Un quadro in ricordo di Angelo De Fiore, prima poliziotto e poi questore. Originario di Rota Greca, in provincia di Cosenza, De Fiore negli anni tragici e difficili dell’occupazione nazista, prestò servizio, presso la questura di Roma, quale dirigente dell’Ufficio stranieri e, attendendo a questo incarico, salvò centinaia di vite umane.
Testimonianze di questo suo operato si rinvengono sul libro “Il ghetto sul Tevere” dove si legge: «quel De Fiore si dimostrò un campione di solerzia nel mettere a disposizione degli instancabili investigatori tedeschi i suoi schedari, quelli che decideva lui, facendone sparire molti altri, quelli che per la Gestapo non dovevano esistere». Questa mattina, nella sede della Questura a Cosenza il questore Michele Maria Spina ha voluto rendere omaggio alla figura del suo omologo. «Gli orrori compiuti sembra non possano ripetersi, invece il rischio è sempre vivo. Il nostro ruolo come uomini è mantenere attivo il pensiero critico e valutare se ci siano leggi inique e non applicarle qualora siano in dispregio della dignità e libertà degli uomini», sostiene Spina che aggiunge: «Oggi ricordiamo il questore Angelo De Fiore, polizotto e poi questore che non si piegò alle leggi che avrebbe avuto il dovere di far rispettare, non le applicò ritenendolo illegali». Alla cerimonia, hanno preso parte anche le massime Autorità Civili, Militari e Religiose della Provincia, rappresentanti delle scuole e alcuni studenti, l’Associazione Culturale “Italia-Israele – Cosenza, un Giusto tra le Nazioni Angelo De Fiore”, ha donato un quadro che è stato affisso nei citati locali della Sala Conferenze. Durante la Cerimonia si è data lettura del messaggio dell’Ambasciatore di Israele S.E. Alan Bar, che ha ringraziato la Questura di Cosenza e la presidente dell’Associazione Culturale “Italia-Israele – Cosenza, un Giusto tra le Nazioni Angelo De Fiore”, prof.ssa Lucia De Fiore, cugina del Giusto tra le Nazioni, per l’iniziativa. Inoltre, l’evento è stato impreziosito da alcuni brani eseguiti dalla violinista Arianna Luci.
Altre testimonianze atte ad evidenziare l’opera di Angelo De Fiore, si ricavano dai ricordi del figlio Gaspare e della figlia Enza. Il figlio Gaspare racconta che, allora diciannovenne, si trovava a Roma in piazza Mattei, in attesa del padre. Quando questi sopraggiunge, Gaspare sta per andargli incontro, ma è sorpassato da un uomo che correndo ed urlando qualcosa in ebraico si getta ai piedi del padre abbracciandolo alle ginocchia. Dai negozi, dai magazzini, dai portoni escono numerose persone, quasi tutte donne vestite a lutto, che si fanno attorno. Angelo De Fiore fu questore di Forlì ( dal 7 settembre 1953 al 15 aprile 1955), Pisa (dal 16 aprile 1955 al 31 gennaio 1956) e La Spezia (dal 12 agosto 1957 al 9 gennaio 1960). Morì a Roma, il 18 febbraio del 1969. Per il coraggio ed i sentimenti mostrati, nel 1954 fu insignito della “Legion d’Onore” della Repubblica Francese. Il 2 maggio del 2004, il comune di Rota Greca ha dedicato un monumento al suo illustre cittadino.
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