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Catanzaro, il Comune chiude supermercato. Il titolare: indegna persecuzione

Provvedimento eseguito dalla polizia locale per presunte irregolarità. L’imprenditore: lotterò in tutte le sedi giudiziarie

Pubblicato il: 31/01/2023 – 17:05
Catanzaro, il Comune chiude supermercato. Il titolare: indegna persecuzione

CATANZARO L’amministrazione comunale di Catanzaro ha disposto la chiusura di un supermercato, affiliato Conad, ubicato lungo Corso Mazzini, la principale via cittadina. Il punto vendita era stato aperto il 12 dicembre scorso. Il provvedimento è stato adottato,  secondo quanto si è appreso, per presunte irregolarità, La chiusura ha provocato la reazione del titolare del supermercato, l’imprenditore Maurizio Mottola d’Amato, che ha pubblicato un  post sul suo profilo facebook. “All’esito di una vicenda procedimentale condotta pretestuosamente dagli Uffici comunali ‘competenti’, quest’oggi –  scrive Mottola d’Amato su facebook –  ho ricevuto il divieto di prosecuzione dell’attività commerciale su Corso Mazzini nr 50.  Per approfondire il merito degli infondati rilievi che sono stati mossi a mio carico, sto preparando un approfondimento perché tutti i cittadini di Catanzaro possano farsi un’idea su ciò che è avvenuto. Mi preme, nel frattempo, rendervi tutti edotti della indegna persecuzione cui sono soggetto da parte del Comune di Catanzaro e dalla Polizia locale che, a partire della data di apertura del punto vendita di Corso Mazzini (12 dicembre 22) mi hanno inondato di atti, comunicazioni e accertamenti (in tutto circa una quarantina), a ritmo forsennato, relativi a ogni punto vendita da me gestito paventando ogni volta, anche a fronte di rilievi di carattere formale, la minaccia di chiusura di ogni punto vendita. Aggiungo che nello stesso frangente temporale, dagli stessi Uffici comunali sono state trasmesse ‘veline’ a testate giornalistiche edite a Cosenza, volte a delegittimare la mia persona e il mio operato, tramite la trasmissione degli atti dei procedimenti avviati, compresa la mia memoria difensiva, soltanto nelle parti funzionali a screditarmi. Se ciò non bastasse, la malafede dei soggetti coinvolti è dimostrata dalle abnormi modalità di esercizio del potere (il divieto è stato disposto senza la concessione di un termine, in violazione del termine di conclusione del procedimento, in orario di piena attività del punto vendita, così da dare alla vicenda massimo risalto), in seguito a indebite pressioni esercitate da parte di ben individuati consiglieri comunali e responsabili della polizia locale, rispetto alla condotta dei quali mi tutelerò in ogni sede giurisdizionale penale, civile e amministrativa a ciò deputata”.  Mottola d’Amato conclude: “Lotterò in tutte le sedi competenti per (ri)stabilire la libertà di fare impresa a Catanzaro, in ogni settore, anche in quelli fino ad oggi ritenuti ‘impenetrabili’. Si tratta di una battaglia etica, prima ancora che giuridica, per liberare Catanzaro da certi centri di potere che da decenni la dominano.  Per chi volesse approfondire la vicenda, da qui a qualche ora renderò disponibili tutti gli atti che mi sono stati comunicati dal Comune di Catanzaro e dal responsabile della Polizia Commerciale, alcuni di essi manifestamente falsi e sulla cui base è stato emesso il provvedimento di chiusura e le mie controdeduzioni in merito, non solo disattese dal Comune, ma, e ciò è gravissimo, completamente ignorate”. (Ansa)

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