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Michele Affidato: «Il mio Festival di Sanremo»

Il maestro orafo crotonese torna per il 14esimo anno al teatro Ariston. «Morandi mi chiese di realizzare un premio dedicato all’Italia»

Pubblicato il: 31/01/2023 – 8:44
Michele Affidato: «Il mio Festival di Sanremo»

CROTONE Il countdown è ufficialmente partito: il Festival di Sanremo è alle porte e per il quattordicesimo anno consecutivo il maestro orafo calabrese Michele Affidato realizzerà alcuni premi speciali. Tra tutti spiccano il premio della critica “Mia Martini” e il premio della “Sala stampa Lucio Dalla”. «Due premi molto ambiti dagli artisti in gara e sono onorato anche perché mantengono vivo il ricordo di due grandi artisti della musica italiana», commenta commosso Affidato a margine della conferenza stampa di presentazione a Crotone. Il maestro orafo suggerisce una piccola anticipazione sulla consegna di uno dei premi più importanti del Festival della Canzone italiana: il premio città di Sanremo, in passato consegnato nelle mani di Pippo Baudo, Tony Renis, Albano Carrisi, Iva Zanicchi, Toto Cutugno e Rita Pavone. «E quest’anno – annuncia Affidato – andrà ad una grande artista italiana che ritorna dopo tanti anni sul palcoscenico dell’Ariston: Giorgia».

«Perchè Sanremo è Sanremo»

E’ il tormentone che anima le principali serate del festival, un claim diventato negli anni simbolo della kermesse musicale più attesa: “Perché Sanremo è Sanremo” nasce nel 1995. In quella edizione del Festival della Canzone Italiana diretta da Pippo Baudo, affiancato da Anna Falchi e Claudia Koll, il celebre conduttore fu costretto ad interrompere la diretta televisiva. Un uomo, seduto sul bordo della galleria del Teatro Ariston, minacciò di lanciarsi nel vuoto. Ecco, Saremo non è soltanto musica. E lo sa bene anche Michele Affidato, da sempre impegnato nel sociale. «Come ogni anno abbiamo previsto un convegno Unicef, affronteremo tematiche particolarmente delicate. E poi realizzerò il premio dedicato al vincitore del contest Music For Change, Musica contro le Mafie. Un inno alla pace e alla non violenza».

«Quella telefonata di Gianni Morandi…»

«Pronto Michele, sono Gianni Morandi». Il maestro orafo racconta un particolare aneddoto legato alla sua partecipazione al Festival di Sanremo. «Sono stato chiamato dall’allora direttore di Raiuno, Mauro Mazza e da Gianni Morandi per realizzare un’opera che rappresentasse l’Italia. Occorreva premiare la canzone più bella della storia della musica italiana», confessa Affidato. Che aggiunge: «La base di agata, una pietra scelta per rappresentare le solide fondamenta dello Stato. Una Italia in oro e sullo sfondo la bandiera Tricolore. In ogni capoluogo inserii un diamante, per Roma utilizzai un diamante più grande e per Saremo scelsi un rubino». Un’Italia preziosa, proprio come l’arte del maestro Michele Affidato ancora una volta protagonista del Festival più amato dagli Italiani. (f. b.)

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