ROMA Il caso Donzelli-Delmastro scuote la maggioranza e fa andare su tutte le furie l’opposizione, che chiedono la “testa” dei due fedelissimi di Giorgia Meloni. La protesta è esplosa quando il ministro della Giustizia Carlo Nordio, oggi in Aula alla Camera, non ha risposto sulla rivelazione di conversazioni in carcere tra l’anarchico Alfredo Cospito e alcuni esponenti della ‘ndrangheta e camorra, tutti in regime di 41 bis, citate ieri in Aula dal deputato di FdI Giovanni Donzelli. Il clima si è infiammato e non si non si è stemperato con il passare delle ore. Anzi. In serata, al Senato è scoppiata la bagarre con il duro attacco al Pd del meloniano Alberto Balboni («aprite breccia per le mafie») che ha provocato l’uscita dall’Aula dei dem, che hanno accusato il presidente dell’Assemblea, Ignazio La Russa, di non aver censurato le parole del senatore meloniano. Di fronte al fuoco di fila di Pd e M5S che hanno annunciato anche una mozione di censura nei confronti di Delmastro, il partito di via della Scrofa ha risposto facendo quadrato attorno al sottosegretario alla Giustizia e al vicepresidente del Copasir. L’input a respingere le accuse, raccontano, sarebbe arrivato da Giorgia Meloni in persona. Il premier sarebbe pronta a difendere a spada tratta i due parlamentari, storicamente molto vicini a lei. La stessa premier in serata su Rete4 ha risposto così sul caso Cospito. «Vorrei fosse chiaro che la sfida non è al governo, la sfida è allo Stato e lo Stato ci riguarda tutti, non è un tema politico, di destra e sinistra».
x
x