CATANZARO Nuova “ricalibratura” di Azienda Zero. Dando seguito alle osservazioni-sollecitazioni, intrise peraltro di accenti critici, arrivate dall’ultimo Tavolo Adduce il governatore e commissario della sanità calabrese Roberto Occhiuto rimette mano alla mission dell’ente di governance del settore nato su suo input un annetto fa, approvandone le linee guida dell’atto aziendale e soprattutto precisando meglio le funzioni alla luce dell’esito della verifica ministeriale dello sorso novembre. In più, sarà necessaria un’ulteriore modifica della legge istitutiva di Azienda Zero, ente che resta ancora sulle “montagne russe”.
Nel Verbale del tavolo Adduce, arrivato alla Cittadella nei giorni scorsi, i tecnici di Mef e ministero della Salute hanno infatti espresso più di una perplessità sia sull’assetto normativo di fondo sia sul raggio di azione di Azienda Zero, specificando che il ruolo di perno della sanità calabrese resta quello del commissario, le cui prerogative – ha scritto il Tavolo Adduce – non sono delegabili. Per questo con quest’ultimo Dca si precisa «il modello organizzativo di Azienda Zero» e si precisa soprattutto che «tutte le funzioni di indirizzo, programmazione e controllo sono in capo alla struttura commissariale ed il Dipartimento Tutela della Salute supporta la medesima Strutturale Commissariale nell’espletamento delle suindicate funzioni».
Per Azienda Zero – si legge poi nelle nuove linee guida – ecco qual è il ruolo: «Nello schema degli assetti istituzionali del sistema sanitario regionale, l’ingresso di Azienda Zero occupa uno spazio tra il commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro da disavanzo del settore sanitario, che viene così a disporre di uno strumento unitario per la sua programmazione e di un soggetto attuatore delle funzioni di coordinamento dei fattori e dei meccanismi regolatori del sistema, e le aziende sanitarie, la cui mission istituzionale viene ad essere focalizzata in via prioritaria e prevalente, sullo svolgimento delle funzioni di produzione e di erogazione piuttosto che su quelle di gestione dei processi intermedi di acquisizione delle risorse umane, finanziarie e strumentali. Il modello pensato per Azienda Zero poggia su una vision incentrata su un’autonomia imprenditoriale e una mission orientata, in primo luogo, al ruolo di strumento di attuazione delle politiche sanitarie definite dal commissario ad Acta, integrata con quello di soggetto di servizio agli attori del sistema. In ragione di quanto sopra, le aree identificabili nel modello organizzativo di Azienda Zero sono tali da assicurare le funzioni di a) strumento della programmazione sanitaria regionale del commissario ad acta; b) gestione dei fattori produttivi; c) strumento della governance del sistema sanitario e socio sanitario». Ma non è finita qui, perché il Dca di Occhiuto decreta di «rimandare ad atto successivo la modifica della legge regionale del 15 dicembre 2021, 32 avente ad oggetto “Istituzione dell’ente di governo della sanità regionale calabrese denominata ‘Azienda per il Governo della Sanità della Regione Calabria – Azienda Zero’” che recepisca le osservazioni dei ministeri affiancanti». Secondo quanto si apprende da fonti della Regione, questo nuovo passaggio relativo ad Azienda Zero potrebbe essere funzionale anche alla definitiva messa a punto del percorso per portare finalmente a regime l’ente di governance, ancora sostanzialmente inattivo, anche alla luce della permanenza in Calabria del commissario di Azienda Zero, Giuseppe Profiti, che nei giorni scorsi ha declinato la proposta di un ritorno in Liguria alla guida del “colosso” sanitario San Martino. (c a.)
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