COSENZA È stata condannata in via definitiva a 14 anni di carcere per aver fatto morire il feto che portava in grembo. L’obiettivo – come riportato dalla Gazzetta del Sud – era quello di simulare un incidente stradale per riscuotere i soldi dell’assicurazione. La donna, Stefania Russo, 44 anni di Corigliano, coinvolta nell’operazione “Medical Market” coordinata dalla Procura di Castrovillari che nel 2015 portò all’emissione di 144 avvisi di garanzia (per truffa, frode e corruzione e sette arresti per omicidio e falso in certificazione medica), tra la 24esima e la 28esima settimana di gestazione, si è presentò in ospedale affermando che un incidente aveva provocato la nascita prematura del bambino. Secondo gli investigatori la donna aveva acconsentito a partorire con la tecnica del pinzamento. Arrivato vivo in ospedale, il bambino, con la complicità del medico del Pronto soccorso, non avrebbe ricevuto le cure necessarie e sarebbe stato lasciato morire. L’operazione che ha consentito di scoprire una truffa milionaria ai danni di alcune compagnie di assicurazione, ha portato anche alla condanna a 16 anni di carcere di Piero Andrea Zangari di 40 anni. A emettere la sentenza e a confermare le pene inflitte in Corte d’Appello a Catanzaro, è stata la Cassazione che ha rigettato i ricorsi presentati dai legali dei due imputati. Da rifare, invece, il processo c’è vede coinvolta la 49enne Nunziatina Falcone.
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