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Il Pd verso il congresso, si delinea la nuova “geografia” dei dem di Calabria

Dibattito soffuso, il partito alle prese con diverse fibrillazioni ma non si registrano le lacerazioni del passato. Ecco come si posizionano i big

Pubblicato il: 03/02/2023 – 13:15
Il Pd verso il congresso, si delinea la nuova “geografia” dei dem di Calabria

CATANZARO Il dibattito è ancora piuttosto soffuso, non mancano le fibrillazioni, ma sono legate essenzialmente a dinamiche territoriali più che a vere e proprie questioni attinenti alla vita e all’identità del futuro partito. Il Pd della Calabria vive ancora la fase congressuale che dovrà rifondare il Nazareno ed eleggere un nuovo segretario nazionale senza particolari lacerazioni. In linea generale, a parte fisiologiche tensioni, i dem calabresi non si stanno dilaniando come spesso è avvenuto in passato, anche per l’azione del gruppo dirigente, in particolare del segretario regionale Nicola Irto, neo senatore, che si stanno prodigando per mantenere una sostanziale unità del Pd calabrese, quella che un anno fa ha portato lo stesso Irto alla guida del partito dopo una lunga fase di commissariamento.

Fibrillazioni fisiologiche e dibattito senza scossoni

Il percorso di cosiddetta “rigenerazione” avviato da Irto al momento sta andando avanti senza subire troppi scossoni dalle tossine congressuali che si sprigionano dal livello centrale, anche se non mancano le difficoltà e comunque anche il Pd calabrese risente degli effetti negativi delle sconfitte elettorali degli ultimi due anni in termini di calo di iscritti – la federazione di Cosenza ne conta al momento circa 600 in meno rispetto a un anno fa – e di incertezza sui futuri scenari sul piano programmatico e delle alleanze. In ogni caso, la discussione interna non decolla, anche perché finora la lotta tra i candidati alla segreteria nazionale – Stefano Bonaccini, Elly Schlein, Paola De Micheli e Gianni Cuperlo – si sta svolgendo al di fuori dei confini regionali calabresi. A parte Schlein, attesa nelle prossime settimane, gli altri tre pretendenti alla guida del Nazareno hanno fatto già capolino in Calabria (De Micheli è a Reggio anche oggi), non smuovendo francamente le folle dei bei tempi. Sul piano dei posizionamenti, anche in Calabria la fase congressuale riflette le dinamiche romane, nel senso che con la scomposizione delle aree i big territoriali si sono sostanzialmente smarcati dai loro storici riferimenti nazionali. A parte eccezioni anche importanti, non ci sono stati tantissimi endorsement ufficiali per questo o quel candidato alla segreteria, anche se un quadro di massima, per quanto riguarda la nuova “geografia” del Pd calabrese in questa fase congressuale, si è delineato.

I posizionamenti

Con Bonaccini si è schierato lo stesso Irto e buona parte del cosiddetto apparato e delle rappresentanze istituzionali del partito, a partire da quattro segretari provinciali su cinque e dai consiglieri regionali Domenico Bevacqua,  Ernesto Alecci, Franco Iacucci, Raffaele Mammoliti e Giovanni Muraca: tra i nomi di spicco che si sono posizionati con Bonaccini da segnalare il sindaco sospeso di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà. Con Schlein, ben vista dai più giovani e dagli ex iscritti ai democrat, vengono segnalati, tra gli altri, il dirigente nazionale e già consigliere regionale Carlo Guccione, il segretario della federazione provinciale di Reggio Calabria Antonio Morabito, la componente di Articolo 1 rappresentata dal deputato Nico Stumpo, una parte consistente della Cgil e Jasmine Cristallo, già portavoce nazionale delle Sardine. A sua volta De Micheli può contare sul sostegno della già parlamentare Enza Bruno Bossio e della coordinatore donne del Pd calabrese Teresa Esposito, mentre Cuperlo ha ricevuto il sostegno dell’ex governatore della Calabria Mario Oliverio. Proprio il ritorno sulla scena politica di Oliverio, non più iscritto al Pd per essersi ricandidato alla presidenza della Regione nell’ottobre 2021 al di fuori della linea del partito, ha creato qualche coda polemica innescata da alcune prese di posizione contrarie al suo rientro. Un momento di fibrillazione anche sostenuta ma niente di paragonabile alle tensioni che hanno spesso spaccato in due il Pd calabrese in passato, anche se secondo gli osservatori politici la temperatura nel partito calabrese potrebbe di nuovo surriscaldarsi nel progressivo approssimarsi alle primarie. (Agi)

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