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Pappaterra: «Noi sindaci viviamo il dramma della sanità. I cittadini hanno perso la speranza»

Il primo cittadino di Mormanno: «Pronti ad aprire una vertenza sanitaria per il Pollino. Medici cubani? Non ho capito i criteri di scelta»

Pubblicato il: 03/02/2023 – 7:40
Pappaterra: «Noi sindaci viviamo il dramma della sanità. I cittadini hanno perso la speranza»

LAMEZIA TERME «La Sanità oggi è il tema cardine della nostra regione per due ordini di motivi. Il primo, perché per la prima volta nella storia, o per lo meno nell’ultimo decennio, per la Calabria vediamo una condizione straordinaria: la figura del commissario alla Sanità combacia con la figura del presidente della Regione Calabria». La premessa di Paolo Pappaterra, sindaco di Mormanno, serve a introdurre la madre di tutte le questioni, almeno riguardo all’emergenza sanitaria. «Il presidente, nonché il commissario, può e deve dare un forte indirizzo politico alle scelte strategiche della Sanità calabrese e, dunque, anche quella territoriale. Il secondo motivo è che la spesa per investimenti maggiore nella nostra regione da qui ai prossimi anni sarà proprio quella della Sanità». Per il giovane primo cittadino, ospite de “L’altra Politica”, programma di approfondimento condotto da Danilo Monteleone e Ugo Floro, «ci sono grandi possibilità di sviluppo, investimento e crescita. Ma soprattutto di dare servizi a cittadini stanchi, direi con speranze atrofizzate rispetto al tema della Sanità».

«Un cittadino si è raccomandato in Comune per una Pet. Avrebbe dovuto aspettare un anno»

Basta un esempio per dare l’idea di quanto peso si scarichi sui sindaci: «Ormai siamo il front office di tutti i problemi. L’altra volta un cittadino è venuto da noi in comune per raccomandarsi e mi sono sentito davvero inerme di fronte alla realtà che mi stava configurando. Questo cittadino per una Pet doveva aspettare un anno. E aspettando molto probabilmente sarebbe morto». Per Pappaterra «il tema della Sanità diventa centrale nel nostro territorio, in una provincia come quella di Cosenza che è molto vasta e ha presìdi che sono stati smantellati. E qui nasce il tema dei famosi 18 ospedali dei quali si discuteva in campagna elettorale a proposito di riconversione e potenziamento, tematiche riemerse durante l’era Covid. Avevamo capito con la bastonata del Covid che i presìdi ospedalieri anche nei territori marginali dovevano essere riqualificati e ripotenziati. Ebbene, di questi diciotto ospedali non ne sappiamo più nulla. Tra questi ci sono anche gli ospedali di Mormanno, Lungro e San Marco: è un territorio orograficamente molto complicato con al centro lo spoke di Castrovillari. In questo momento lo spoke è completamente paralizzato e i tre ospedali non riescono a dare servizi e prestazioni sanitarie».

«Stiamo aprendo una vertenza sanitaria del Pollino»

Una situazione difficile davanti alla quale si cerca di superare il campanilismo fomentato dalla politica che, secondo Pappaterra, ha sempre contraddistinto l’approccio al tema nel corso degli anni. «Oggi, per la prima volta, di fronte a questo difficile tema stiamo trovando sintesi innanzitutto con i sindaci di Lungro e San Marco e con il sindaco di Castrovillari. Stiamo aprendo di fatto una vertenza sanitaria del Pollino». Pappaterra ricorda anche che l’ultimo atto aziendale dell’Asp di Cosenza risale all’epoca in cui il direttore generale era Raffaele Mauro e che «i servizi che erano messi su carta poi di fatto non non sono stati ottemperati». Anche perché il personale previsto «non è mai arrivato».

«Con il nuovo atto aziendale pare si vogliano cancellare altri servizi»

Pappaterra non gira attorno al problema: «La nostra sensazione è quella che con il nuovo atto aziendale redigendo si vogliano cancellare quei servizi che fino a oggi noi abbiamo per lo meno sulla carta. Per capirci non è che Mormanno, Lungro e San Marco chiedano il reparto di Cardiochirurgia o il reparto di Oncologia; non chiediamo il libro dei sogni. Noi vogliamo semplicemente che vengano confermati gli impegni scritti nell’ultimo atto aziendale. Ma la vera battaglia, quella per la quale il presidente Occhiuto deve garantirci con la sua figura da garante di commissario alla sanità, è quella sul personale».

«Bene l’operazione dei medici cubani, ma non ho capito il criterio di scelta»

E qui il sindaco di Mormanno torna sulla battaglia («che abbiamo apprezzato molto») del governatore Occhiuto contro il reclutamento delle cooperative di medici: «È impensabile pagare un medico 150 euro». Giusta, quindi, «l’operazione dei medici cubani, che sono professionisti di altissima qualità. Il criterio di scelta – se sono a Polistena, Platì e Reggio piuttosto che a Cosenza, Castrovillari, San Marco, Lungro e Mormanno – io non l’ho capito. Si dice per ordine di priorità, ma per noi, ed ecco il fronte comune, oggi la priorità è tutta la Sanità calabrese. Perché si può scaricare il Pronto soccorso di Cosenza se attiviamo i reparti a Mormanno, Lungro e San Marco. Dobbiamo dire basta alla sanità gestita solo su un foglio con i numerini».

«Sul turismo vogliamo creare eventi che portino ricchezza a tutto il territorio del Pollino»

La chiusura della trasmissione è dedicata al turismo. «Cerchiamo di costruire ogni evento non in base a formule campanilistiche che guardino soltanto a Mormanno. Vogliamo creare degli eventi che portino ricchezza e conoscenza di tutto il territorio del Parco nazionale del Pollino. E puntiamo molto sulla gastronomia, basti pensare che il Parco nazionale del Pollino è quello che detiene più presidi Slowfood. A Mormanno abbiamo il fagiolo poverello bianco, salumi di altissima qualità, premiati a livello nazionale, e poi i bocconotti, che, come sapete, fanno concorrenza al pasticciotto leccese». (redazione@corrierecal.it)

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