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Catanzaro, la Conad vince il primo round al Tar sul Comune: accolto il ricorso contro la chiusura

La decisione del Tribunale amministrativo regionale: «Pregiudizio connesso alla perdita della merce e dei posti di lavoro»

Pubblicato il: 04/02/2023 – 10:30
Catanzaro, la Conad vince il primo round al Tar sul Comune: accolto il ricorso contro la chiusura

CATANZARO Vittoria al primo round davanti al Tar per la Conad contro il Comune di Catanzaro. Il Tribunale amministrativo regionale ha infatti accolto il ricorso dell’imprenditore Maurizio Mottola di Amato contro la decisione dell’amministrazione municipale catanzarese di disporre la chiusura del punto vendita della catena su Corso Mazzini per presunte irregolarità procedurali e burocratiche. Con proprio decreto il presidente del Tar Pennetti ha sospeso l’efficacia del provvedimento comunale impugnato fino alla data della camera di consiglio, fissata all’8 marzo 2023. Nel dispositivo, il tar motiva la decisione facendo riferimento al «pregiudizio dedotto, connesso alla perdita irrimediabile di merce deperibile presente nei locali del supermercato e alle possibili ripercussioni sulla posizione die lavoratori», pertanto sussistono «le ragioni di estrema gravità e urgenza, tali da non consentire nemmeno la dilazione fino alla data della camera di consiglio».

Mottola di Amato: «Abbiamo sempre rispettato le norme»

«Il Tar – ha commentato il titolare del supermercato Maurizio Mottola di Amato in un post su facebook – l’organo che accerta la legittimità degli atti amministrativi, rialza le saracinesche della Conad di Corso Mazzini. Nessuna ragione di pubblico interesse imponeva la chiusura dell’attività. Al contrario il Tar di Catanzaro ha acclarato la sussistenza di una attuale e gravissima situazione di urgenza che impone di riaprire immediatamente. Confermiamo di avere sempre agito nel rispetto di ogni norma di legge e l’esito del processo cautelare d’urgenza che, con coraggio e determinazione non abbiamo esitato ad imprendere immediatamente, lo ha confermato. Andremo ancora avanti – conclude Mottola di Amato – per dimostrare in ogni sede e grado di giudizio la piena legalità del nostro operato». (redazione@corrierecal.it)

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