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Catanzaro ricorda Malacaria, l’operaio ucciso da una bomba in una manifestazione antifascista

Oggi il 52esimo anniversario di una delle pagine più drammatiche per il capoluogo. Fiorita: sottolineiamo il valore della democrazia

Pubblicato il: 04/02/2023 – 15:15
Catanzaro ricorda Malacaria, l’operaio ucciso da una bomba in una manifestazione antifascista

CATANZARO Il contesto è quello degli scontri degli anni Settanta, tra i moti di Reggio Calabria e il clima di tensioni tra fascisti e antifascisti mentre in tutta Italia si verificavano attentati di matrice “nera”. Il 4 febbraio 1971 questi scontri fecero registrare uno degli episodi più cruenti con la morte di Giuseppe Malacaria, operaio socialista ucciso a 35 anni nel corso di una manifestazione antifascista che si stava svolgendo a Catanzaro. Il clima di guerriglia era iniziato il giorno prima, nella notte tra il 3 e 4 febbraio, quando una bomba venne collocata davanti il palazzo della Provincia che ospitava, in quella fase, gli uffici della Regione Calabria. Sfidando il divieto delle autorità, i movimenti antifascisti scesero in piazza nei pressi della sede del Movimento Sociale Italiano, dove furono esplose alcune bombe a mano che provocarono la morte di Malacaria e il ferimento di altre nove persone. Fu una delle pagine più drammatiche degli scontri degli anni Settanta in Calabria. Una delle tante, nella “guerra” alimentata tra Catanzaro e Reggio Calabria per il titolo di capoluogo di regione. oggi la città di Catanzaro ha voluto ricordare Malacaria e quella fase drammatica della storia calabrese. L’Amministrazione comunale ha promosso un omaggio alla memoria davanti alla lapide apposta in ricordo di Malacaria, nella Piazzetta della Libertà. Una targa più volte oltraggiata da quando fu apposta il 4 febbraio 2007. L’ultimo oltraggio lo scorso anno, con la targa rinvenuta a pezzi e rimontata nei giorni successivi grazie anche all’intervento di associazioni e movimenti. Le indagini sull’omicidio di Malacaria non hanno mai prodotto risultati concreti. Quattro militanti fascisti furono accusati del delitto e poi assolti con formula piena, gettando ulteriori ombre e divisioni su un’epoca drammatica nelle pagine della storia calabrese. La rivolta di Reggio Calabria ”alimentò tensioni continue tra il 1970 e il 1971, con diversi episodi drammatici, incidenti dubbi e diversi morti. Scontri ideologici che alimentarono tra luglio del 1970 e febbraio del 1971 le lacerazioni sociali per la decisione di individuare Catanzaro quale capoluogo di regione. Durante la manifestazione di oggi, il presidente del Consiglio comunale, Gianmichele Bosco, e il sindaco, Nicola Fiorita, hanno omaggiato Malacaria con la deposizione di una corona di fiori. «Speriamo che ogni anno questa data possa essere ricordata sempre con più forza per rimanere impressa», ha detto il presidente Bosco. Il sindaco Fiorita ha poi ripercorso la storia di quelle ore drammatiche: «C’era una forte strumentalizzazione politica, si pensava di fare politica con le bombe e la città reagì in maniera democratica. Dobbiamo ricordare una vittima innocente e il valore della democrazia». Fiorita ha anche espresso la volontà di istituzionalizzare la giornata in ricordo di Malacaria. 

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