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il colloquio

Angela Bubba racconta “Elsa”: «Morante un esempio di autenticità»

La scrittrice ospite di “Un libro tira l’altro”. «È stata una maestra dal punto di vista della scrittura formae e dei contenuti»

Pubblicato il: 05/02/2023 – 10:13
di Antonio Chieffallo
Angela Bubba racconta “Elsa”: «Morante un esempio di autenticità»

LAMEZIA TERME Angela Bubba ha poco più di venti anni nel 2009. Scrive “La casa”, il suo primo libro, e finisce tra i dodici finalisti del Premio Strega. Un successo che sa di miracolo, frutto del prodigioso talento dell’autrice tanto che, 14 anni dopo e sei opere alle spalle, torna sul palcoscenico di quello che è il più importante premio italiano con il romanzo biografico “Elsa”, edito da Ponte alle Grazie. Una sorta di predestinazione (e di buon auspicio per il futuro), proprio come la protagonista, Elsa Morante, una delle più grandi scrittrici del novecento e prima donna a vincere il Premio Strega nel 1957 con “L’isola di Arturo”, evento rivoluzionario per quei tempi.
Angela Bubba ne ripercorre la vita attraverso un lavoro straordinariamente scrupoloso, utilizzando un genere letterario ostico ma sapientemente costruito, con un grande punto di forza: i dialoghi, la cui intensità narrativa, lirica ed emozionale rappresentano la cifra della forza letteraria dell’autrice. Ne viene fuori un ritratto che penetra l’anima ed il percorso esistenziale di Elsa Morante, a partire da quella costante percezione di infelicità che la segnerà per tutta la vita: «Ho una disperazione da proteggere sai? Perché senza quella non ho mai fatto nulla di buono». D’altra parte il bagaglio di sofferenza della Morante è già corposo a vent’anni: una doppia paternità, crudamente scoperta, un aborto volontario ed una povertà economica fatta di enormi sacrifici. Elementi che ne hanno condizionato vita, sentire ed abilità e che hanno avuto una grande influenza su Angela Bubba: «La percepisco come esempio di sincerità, autenticità, e costante ricerca della verità oltre che maestra dal punto di vista della scrittura formale e dei contenuti».

Una vita intensa, quella di Elsa Morante, che si muove tra successi letterari e grandi incontri, come quelli con Luchino Visconti, Pier Paolo Pasolini ed Alberto Moravia, l’uomo che sarà suo marito dal 1941 al 1961 e che non smetterà di restarle accanto fino agli ultimi giorni di vita. Angela Bubba riporta a galla episodi quasi conosciuti, offre nuove chiavi di lettura su strade poco battute dalla critica e dalla storiografia e colloca la Morante in un tempo metafisico rispetto al novecento: «È stata un’anticipatrice di percorsi spesso poco compresi o non compresi del tutto». Una donna in esilio, insomma, proprio come l’autrice del romanzo biografico: «Chi vive intensamente la scrittura ha una condizione simile ad un confino interiore che, però, ti concede anche uno stato di profonda soddisfazione e gioia».
Il romanzo di Angela Bubba ci accompagna nel mondo di Elsa Morante. Alla fine di questo viaggio, però, si avverte una forte sensazione di familiarità nei riguardi dell’autrice che appare costantemente presente, con la sua personale sensibilità, nel percorso narrativo del libro. Una ulteriore e positiva conferma che spinge, sempre di più, Angela Bubba nell’olimpo della grande letteratura contemporanea. (redazione@corrierecal.it)

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