COSENZA Atlas of Hybrid Imaging è il titolo di un atlante scritto in inglese dedicato alla recente disciplina dell’imaging ibrido ovvero un campo della moderna diagnostica per bioimmagini che utilizza sincronamente tecnologia radiologica (Tc e Rm) e tecnologia medico nucleare (Pet e Spect), in grado di fornire tutte le informazioni anatomo – funzionali di processi patologici come tumori, infezioni o demenze. L’informazione ottenibile con i nuovi sistemi di diagnostica ibrida è di tipo quali – quantitativa e risulta nettamente superiore alla sommatoria delle informazioni ottenibili separatamente dalle singole metodiche diagnostiche. Il concetto è sicuramente attuale in quanto concretizza nella pratica clinica una medicina moderna sempre orientata ad approcci multimodali e multidisciplinari alle malattie. Il progetto è stato concepito dai dottori dell’Azienda ospedaliera di Cosenza Mario Leporace, specialista in radiodiagnostica, e Ferdinando Calabria, specialista in medicina nucleare, entrambi con un pesante bagaglio di esperienza acquisita in tanti anni di lavoro nel campo della diagnostica oncologica, neuroncologica e cardiovascolare e che dal 2016 lavorano fianco a fianco nella Unità Operativa Complessa di Medicina Nucleare diretta dal dottor Antonio Bagnato. «Un lavoro imponente che in circa 3 anni ha portato alla luce 900 tavole anatomiche originali ad alta risoluzione e ben 200 casi clinici personali ottenute su tomografi “ibridi” di ultima generazione con doppia tecnologia Spect o Pet equipaggiati con potenti Tc multistrato dalle elevate prestazioni e capaci di effettuare esami cardioTc – dichiarano gli autori – e sfruttando simultaneamente sia il mezzo di contrasto iodato della Tc che i numerosi radiofarmaci medico-nucleari a nostra disposizione», alcuni di recentissima introduzione e specifici per determinate patologie oncologiche e neurodegenerative (ad esempio i tumori della prostata, i tumori neuroendocrini, le malattie di Parkinson e di Alzheimer), capaci di diagnosi accurate e precoci ed oggi anche terapie mirate, già disponibili presso il servizio di terapia medico nucleare. Hanno contribuito alla stesura dell’opera i dottori Alfonso Ciaccio, medico nucleare calabrese formatosi a Firenze ed attualmente in servizio presso l’Azienda Ospedaliera “Gravina” di Caltagirone, ed Antonio Bagnato, medico nucleare che dirige da anni l’Unità Operativa Complessa di Medicina Nucleare ed il cui indirizzo gestionale ha puntato sulla multidisciplinarietà e sul continuo aggiornamento radiofarmaceutico inaugurando anche una degenza di 5 posti letto per la terapia medico nucleare, unica sede in Calabria e tra i pochi centri specialistici in Italia. Vanno sottolineate le prestigiose collaborazioni universitarie con il prof. Eugenio Gaudio, professore di Anatomia Umana dell’Università La Sapienza di Roma, già preside della facoltà di Medicina e poi Rettore della stessa Università, e con il prof. Orazio Schillaci, professore di Medicina Nucleare, già preside della Facoltà di Medicina, ex rettore dell’Università Tor Vergata di Roma, ed attuale ministro della Salute.
x
x