MILANO «Col nuovo codice degli appalti anche i piccoli comuni potranno fare grandi appalti ma non hanno le capacità tecniche per farlo. La ‘ndrangheta invece è molto presente e ha professionisti di terza generazione che oggi sono ingegneri, architetti. Da questo punto di vista occorre un livello di particolare sensibilità». È l’allarme lanciato da Luciano Violante, magistrato, già presidente della Commissione parlamentare antimafia, che a margine del primo festival del management organizzato dall’Università Bocconi di Milano, mette così in relazione il nuovo Codice degli appalti con «la forte infiltrazione al nord, dove ci sono più soldi». E in tema di risorse, rispondendo a una domanda su come difendere il Pnrr dagli appetiti mafiosi, afferma: «Bisogna spendere, investire. Non è che per il rischio mafia non si investe. Ma bisogna avere gli occhi molto aperti perché il denaro è tanto e il tempo è poco, quindi la fretta potrebbe spingere a superare determinate regole ma questo sarebbe un errore». «Da questo punto di vista – conclude – a Parlamento e Governo bisogna chiedere di fare regole più snelle». (Italpress)
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