CROTONE Dopo il Comune anche la Provincia di Crotone dice no al progetto di Eni Rewind di costruire una discarica di scopo all’interno del sito ex Pertusola sud, ma ci sono passaggi “ambigui” nell’intervento del presidente Sergio Ferrari. La decisione è stata assunta a conclusione della seduta del consiglio provinciale, tenutosi nel pomeriggio di oggi nella sala Falcone-Borsellino dell’ente intermedio. È stato votato all’unanimità un documento che impegna il presidente della Provincia, Sergio Ferrari, a dire no al progetto di Eni Rewind, che sarà presentato nella Conferenza dei servizi istruttoria convocata per il prossimo 9 febbraio ed «a mettere in atto ogni iniziativa per contrastare il progetto che mette in discussione la valorizzazione del territorio e a sollecitare i soggetti preposti a proporre eventuali alternative compatibili con le esigenze del territorio».
Nel documento viene, inoltre, sottolineato che «esiste un problema rifiuti non solo della bonifica che va affrontato». Impegna, inoltre, il presidente dell’ente intermedio «a tenere informato il consiglio provinciale su ogni iniziativa che sarà proposta nel corso della conferenza dei servizi istruttoria».
Il no della Provincia è stato espresso sia sul piano politico, che su quello tecnico. Nella proposta dell’Eni di modifica del Pob fase 2 «sono stati, infatti, individuati diversi elementi che contrastano con le norme che regolano le attività della pubblica amministrazione». Tra le altre questioni Eni Rewind propone l’approvazione di una variante urbanistica del sito ex Pertusola, che rappresenta una competenza che sarebbe di pertinenza del Comune in quanto redige il Piano regolatore generale. I lavori sono stati aperti dall’intervento del consigliere di opposizione Domenico Loguarro, che ha espresso soddisfazione per la convocazione dell’assise. A fare la relazione introduttiva è stato il consigliere con delega all’Ambiente, Fabio Manica.
Nel suo intervento il presidente Ferrari ha detto che sulla questione «c’è la necessità di un coinvolgimento di tutto il territorio: del mondo dell’impresa delle professione, del terzo settore e dei cittadini». «Noi – ha detto Ferrari – siamo portatori dell’interesse del territorio e non può decidere il consiglio provinciale pro tempore su quello che dovrà essere il futuro dei prossimi 30 anni». Un’affermazione, non molto chiara, che contrasta con le decisioni assunte dalla Conferenza dei servizi decisoria, tenutasi il 24 ottobre 2019, che prevede di portare fuori dalla Regione Calabria i rifiuti presenti nella discarica fronte mare di Farina-Trappeto. «Non siamo tuttologi – ha continuato a dire – e non dobbiamo avere la presunzione di conoscere a fondo la materia. Un soggetto da solo non può essere portatore di interesse di un intero territorio». Non c’è dubbio che le affermazioni di Ferrari non sono del tutto in linea con il documento finale. «Sull’aspetto squisitamente tecnico della questione – ha continuato Ferrari – è evidente a tutti che c’è qualcosa che contrasta con il decreto del presidente della Regione Calabria, che obbliga di portare fuori regione i rifiuti, così come la variante proposta è in contrasto con il Piano regionale dei rifiuti che nulla dice in materia di Tenorm con matrice di amianto e nulla dice con la proposta di un nuovo impianto in quell’aria; la proposta è anche in contrasto con il Prg del Comune visto che chiedono la diversa destinazione dell’area, così come è in contrasto con la norma che dice che un impianto di rifiuti deve essere allocato a distanza di almeno due chilometri dal centro abitato».
«L’ultimo aspetto – ha concluso Ferrari – afferisce alla gestione della discarica per 30 anni, come si fa a parlare di restituzione dell’area se nasce una discarica li per i prossimi 30 anni non viene utilizzata. Parere contrario alla variante». L’intervento del presidente Ferrari non è lineare in tutti i passaggi, perché mentre dice no al progetto dell’Eni di costruire la discarica all’interno dell’ex Pertusola sud parla di decisioni che devono essere prese dalle associazioni di categoria e da altri esponenti del territorio. Da questo si potrebbe pensare che non sarebbe del tutto contrario a riaprire il confronto con Eni Rewind per individuare un altro sito di conferimento nella provincia di Crotone, anche se poi fa riferimento al Paur (Piano ambientale unico regionale) che prevede lo smaltimento dei rifiuti di Farina-Trappeto fuori dalla Calabria.
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