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Edgardo Greco, il latitante in posa sulla rivista francese per l’inaugurazione del “Caffè Rossini”

Il killer si era riciclato come chef. Per tutti era Paolo Dimitrio. Le foto, scattate per lanciare il suo locale, lo hanno incastrato

Pubblicato il: 06/02/2023 – 15:16
di Fabio Benincasa
Edgardo Greco, il latitante in posa sulla rivista francese per l’inaugurazione del “Caffè Rossini”

COSENZA A Saint-Etienne, Paolo Dimitrio gestiva il “Caffè Rossini Ristorante“, un locale con cucina tipica italiana. Nel menù abbondano i prodotti freschi e rigorosamente made in Italy: la pasta, i dolci e il pane. Il ristorante conosce un periodo di crisi e a novembre 2021, “Paolo” è costretto ad abbassare la saracinesca. Quella che vi raccontiamo non è la solita storia di un italiano emigrato all’estero in cerca di fortuna, ma uno dei frammenti dell’incredibile vita da fuggitivo di Edgardo Greco, 63enne di Belvedere Marittimo latitante dal 2006. Sfuggito alla cattura, Greco non è rimasto in Italia e nel 2014 ha raggiunto la Francia costretto a preparare pizze per campare. Sposato e con due figli, Greco – da tutti conosciuto come “Rocco” – viveva lontano dalla sua famiglia (residente in Austria) e grazie al suo ottimo francese era riuscito in poco tempo ad ottenere un onesto lavoro in uno dei ristoranti più importanti di Sant’Etienne.
Una vita normale, fino all’arrivo delle forze dell’ordine che lo hanno rintracciato ed arrestato. La cattura e le successive rivelazioni sull’identità di Edgardo Greco hanno lasciato sgomenti tutti, anche il proprietario del locale “L’Agorà” dove il cosentino aveva trovato lavoro come chef.

Caffè Rossini Ristorante (foto La Tribune-Le Progrès)

Una doppia vita gestita con estrema attenzione da Greco, bravo a mascherare i crimini commessi in Calabria. E’ ricercato per un duplice omicidio e per un tentato omicidio. I carabinieri del nucleo operativo di Cosenza, da tempo sulle sue tracce, lo hanno intercettato grazie al riconoscimento facciale e a due foto. Nella prima (a sinistra) Edgardo Greco posa sulla rivista “La Tribune-Le Progrès” in occasione dell’apertura del suo ristorante a Saint-Etienne, nel giugno 2021. Nella seconda (a destra) posa sorridente nella cucina di un ristorante. I militari hanno analizzato gli scatti e grazie al riconoscimento facciale sono risaliti all’identità del latitante. «Il nucleo di polizia dedicato alla ricerca dei mafiosi dispone di mezzi tecnologici molto avanzati» sottolinea una fonte della polizia francese. «Ha un software di riconoscimento facciale avanzato e, regolarmente, carica foto nel suo database».

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