ROMA Si scopre, per caso, che il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari ha una priorita’ per il Paese. L’insegnamento del tiro a segno nelle scuole. Il fatto che svela le intenzioni del numero due di Giorgia Meloni va in scena nella Sala dei Galeoni di Palazzo Chigi, ieri. Sono appena terminate le dichiarazioni congiunte della premier Meloni e del primo ministro etiope AbiyAhmed Ali, – racconta “La Stampa” – quando Fazzolari si fionda a parlare con il generale Franco Federici, consigliere militare della presidente del Consiglio. Ed ecco cosa gli dice: «Dobbiamo fare un tavolo per un progetto di insegnamento del tiro a segno nelle scuole. C’è tutta una rete di associazioni che si possono coinvolgere e mettere in contatto con il mondo delle scuole. Ci sono ragazzi molto appassionati e bravi che lo fanno nel tempo libero. Manca una struttura e un riconoscimento ufficiale». «È un’attività – aggiunge – che io penso meriti la stessa dignita’ degli altri sport».
Il generale Federici sembra prendere tempo e risponde: «Sì, in effetti è anche una disciplina olimpica. Vediamo cosa possiamo fare. Organizziamo un incontro e mettiamo intorno al tavolo i vari soggetti interessati».
Fratelli d’Italia ha pure preparato un video che si trova su YouTube dove Fazzolari, sotto una musica rock metal, spiega le ragioni della sua battaglia: «In Italia abbiamo eccellenze, atleti e aziende di riferimento per il tiro sportivo di primissimo piano. E nonostante tutto cio’, l’Italia non poteva ospitare gare internazionali, perche’ il calibro piu’ diffuso al mondo, il 9×19 o Parabellum, non si poteva utilizzare».
Per il sottosegretario, teorizzare che la liberalizzazione di questo tipo di armi tra i civili porterà al far west americano, con più sparatorie in strada e in casa, è sbagliato: «Chi fa tiro sportivo – sostiene – sa che non può sgarrare, altrimenti perde il porto d’anni».
Un messaggio «grave», una «destra dal grilletto facile». E ancora: «un clamore di armi» o «ecco le priorità per la scuola della Meloni» fino a chi si chiede «a quando le adunate del sabato». Il retroscena che attribuisce al sottosegretario alla Presidenza, Giovanbattista Fazzolari – pur nettamente smentito dal diretto interessato – accende comunque la polemica politica con le opposizioni che lanciano l’allarme di chi (come il tesoriere di +Europa, Alfonso Maria Gallo) vede nell’idea di introdurre come disciplina sportiva scolastica il tiro a segno «per insegnare ai nostri giovani ad essere dei pistoleri provetti. Non ingegneri, non medici, non latinisti, storici o scienziati: pistoleri».
«Con tutto il rispetto per la disciplina sportiva del tiro a segno – si chiede anche la capogruppo dem al Senato Simona Malpezzi -, ma davvero la priorità della destra per l’istruzione è insegnare ai ragazzi ad usare le armi? Valditara chiarisca». «Avete scambiato il Governo del Paese per un’assemblea del Fuan?», interviene con un tweet il vicesegretario del Pd Peppe Provenzano preannunciando sul tema un’interrogazione parlamentare.
«Ci mancava il sottosegretario alla presidenza del Consiglio che propone di incrementare l’insegnamento del tiro a segno nelle scuole: non c’è che dire, una vera e sentita priorità per le famiglie italiane», ironizza il capogruppo di Azione-Italia Viva alla Camera Matteo Richetti sottolineando che «la vera emergenza è smettere di sparare stupidaggini perché la legislatura è ancora lunga».
«Singolare e allucinante», per il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni l’idea del numero due di Giorgia Meloni che registra sulla scuola «prima l’umiliazione formativa di Valditara, poi l’alternanza scuola-lavoro alle basi militari, ora questo. Il tutto mentre la spesa militare torna a crescere senza freni».
L’articolo apparso oggi sul quotidiano “La Stampa” nel quale «si sostiene che io vorrei “insegnare a sparare nelle scuole” è ridicolo e infondato». Lo precisa Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario per l’Attuazione del programma di governo. «La chiacchierata tra me e il generale Federici, consigliere militare del presidente Meloni, che il giornalista de ‘La Stampa’ crede di aver carpito come uno scoop, verteva su tutt’altro: la necessità di fornire maggiori risorse per l’addestramento di Forze armate e Forze di polizia e, oltre a cio’, l’ipotesi di prevedere un canale privilegiato di assunzione in questi corpi dello Stato per gli atleti di discipline sportive reputate attinenti, anche se non olimpiche, quali paracadutismo, alpinismo e discipline di tiro», spiega. «Due misure alle quali lavoreremo al più presto», conclude il sottosegretario.
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