Ultimo aggiornamento alle 14:58
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 5 minuti
Cambia colore:
 

La vicenda

Crotone, il caso della discarica dell’ex Pertusola finisce in Parlamento

Interrogazione dei parlamentari Irto e Stumpo al ministro Pichetto Fratin: «Necessario verificare la pericolosità dei rifiuti». Il fronte del “No” si allarga

Pubblicato il: 07/02/2023 – 11:47
di Gaetano Megna
Crotone, il caso della discarica dell’ex Pertusola finisce in Parlamento

CROTONE Arriva anche in Parlamento la vicenda della discarica di rifiuti industriali di Crotone. Il senatore Nicola Irto e l’onorevole Nico Stumpo, del Partito democratico, hanno presentato un’interrogazione con risposta scritta al ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, «per sapere – premesso che: la zona costiera alle porte della città di Crotone, di fronte all’area “ex Pertusola”, di proprietà di Eni Rewind Spa. oggi versa in uno stato di totale abbandono». L’interrogazione dei due parlamentari ha lo stesso teso, ma è stata presentata nei due rami del Parlamento. Con il documento s’interroga il ministro sull’iniziativa messa in campo da Eni Rewind di trasferire i rifiuti dalla discarica fronte mare di Farina – Trappeto a un impianto all’interno del sito dell’ex Pertusola sud.
Per fare l’operazione “trasloco”, però, occorre cambiare la destinazione d’uso del sito ex Pertusola sud. A questo scopo è stata convocata una conferenza dei servizi istruttoria. Il progetto è quello di trasformare l’area ex Pertusola sud, attualmente a vocazione industriale, a destinazione discarica. «Nella suddetta area – scrivono Irto e Stumpo – sono evidenti le rovine di quella che più di vent’anni fa era la zona industriale in cui sono ammassate ingentissime quantità di rifiuti, anche radioattivi, senza dubbio pericolosi per i cittadini dell’intera area urbana. Nella discarica di Farina-Trappeto ci sono attualmente un milione di tonnellate di rifiuti industriali , alcuni addirittura Tenorm con matrice d’amianto, quindi, radioattivi».
Nell’interrogazione, Irto e Stumpo sottolineano che «lo stato attuale della zona  rappresenta un serio pericolo per la salute di un’intera comunità e un freno per lo sviluppo turistico ed economico della città e della provincia di Crotone».

L’accordo era quello di trasferire fuori regione i rifiuti

Il senatore e il parlamentare  del Pd ricordano che «in data 24 ottobre 2019 in Conferenza dei servizi tenutasi presso il ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, a cui avevano  partecipato, tra gli altri, i rappresentanti di Syndial Spa. (oggi Eni Rewind Spa) e in videoconferenza anche la Regione Calabria e il Comune di Crotone, si era provveduto ad esaminare gli interventi di bonifica da effettuare all’interno e nei pressi della zona su citata; nel corso della Conferenza, in particolare, si era preso in esame il progetto relativo al sito di bonifica di Interesse nazionale “Crotone-Cassano-Cerchiara” – Discariche fronte mare e aree industriali – Progetto di Bonifica fase 2 (POB 2) trasmesso in precedenza da Syndial Spa; a margine della suddetta Conferenza, il verbale redatto riportava che durante l’illustrazione ai presenti del provvedimento PAUR (Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale) relativo al POB 2, l’architetto responsabile rappresentava che all’interno del provvedimento stesso erano state inserite una serie di prescrizioni, “la cui principale era che, in ogni caso, il destino dei rifiuti (TENORM E NON TENORM) doveva essere posto fuori dal territorio regionale” e che “la richiesta di portare i rifiuti all’esterno del territorio regionale nasceva, sin dalle fasi iniziali della valutazione del progetto, dalla necessità, condivisa da tutte le amministrazioni locali, di non aggravare la situazione già presente localmente mediante la realizzazione di nuove discariche”».

Gli enti locali hanno condiviso la decisione

Nel verbale della Conferenza decisoria del 24 ottobre 2019 «riportava altresì che il sindaco di Crotone anche nella sua qualità di presidente della Provincia, esprimeva parere favorevole in particolare sulla questione dei rifiuti fuori dal territorio del comune e della provincia di Crotone». «La Conferenza dei servizi, – scrivono Irto e Stumpo – all’unanimità, sulla base dei pareri e delle determinazioni fornite dalle Amministrazioni interessate e dagli Enti tecnici presenti concludeva i lavori esprimendo parere favorevole sul progetto in esame». In sostanza è stato deciso che i rifiuti dovessero essere smaltiti fuori dalla Calabria.

Oggi si rimette in discussione la decisione

«Considerato che: a distanza di soli 3 anni, il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica – aggiungono i due parlamentari – ha convocato una nuova Conferenza dei Servizi istruttoria per il 9 febbraio 2023 con il seguente ordine del giorno: presentazione del Documento “Discariche fronte mare e aree industriali di pertinenza Eni Rewind SpA. Progetto Operativo di Bonifica Fase 2 (…) Variante al POB fase 2 “Realizzazione di una discarica di scopo per rifiuti TENORM con amianto derivante dalle operazioni di bonifica della discarica ex Fosfotec Farina – Trappeto all’interno del sito Eni Rewind di Crotone”; alla Conferenza dei servizi sono stati invitati, tra gli altri, la Regione Calabria Dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente e Dipartimento Urbanistica, la Provincia di Crotone Settore Ambiente, il Comune di Crotone e ARPACAL, se il ministro è a conoscenza dei fatti sopra esposti e se intenda adottare provvedimenti volti a comprendere quale sia la reale portata e la pericolosità dei rifiuti presenti nella area in questione; chiarire la necessità di convocare una nuova Conferenza dei Servizi dopo quella decisoria del 2019; chiarire il perché si debba richiedere nuovamente un parere alle Amministrazioni laddove già espresso in precedenza sulla medesima situazione; delineare la posizione del Dicastero sulla questione in essere e nei confronti delle proposte formulate da Eni Rewind SpA».

Il Pd compatto contro il progetto Eni

La lotta contro il progetto dell’Eni di  smaltire in Calabria i rifiuti industriali di Crotone viene portata avanti dal Pd a tutti i livelli. Nei giorni scorsi c’era stata l’interrogazione del consigliere regionale dem Ernesto Alecci e a Crotone il capogruppo del partito, Andrea Devona, si è fatto promotore dell’attività che ha portato alla convocazione di un’apposita seduta del consiglio comunale.  Contro il progetto dell’Eni si sono espressi il consiglio comunale e provinciale di Crotone. Rispetto al 2019, quando c’era stato un fronte compatto per il trasporto fuori dalla Calabria dei rifiuti, manca solo la posizione ufficiale del governo regionale. (redazione@corrierecal.it)

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del mare 6/G, S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x