CORIGLIANO ROSSANO Tutto in una notte. La questione relativa al nuovo tracciato della Statale 106 sembrava essersi avviata verso il torpore. Sapevamo, però, che qualcosa potesse muoversi, celermente e da un momento all’altro, sotto la cenere. E così è stato. Abbiamo una prima notizia, una novità rispetto a quella che è stata fino ad oggi la lunghissima querelle della Sibari-Corigliano Rossano: potrebbe esserci un accordo sul tracciato.
A squarciare il velo del silenzio sulla vicenda è stato lo stesso sindaco Flavio Stasi con un post notturno pubblicato sulla sua pagina social in risposta a un’intervista rilasciata dal consigliere regionale Giuseppe Graziano ai microfoni dell’Eco dello Jonio, qualche giorno fa. Graziano, di fatto, entrando nel merito della vicenda aveva stigmatizzato la non tempestività del sindaco nel rispondere ad una proposta chiara che nell’aprile 2021 era giunta dal governo e sottoposta da Anas all’Amministrazione comunale.
«L’Amministrazione comunale aveva deciso eccome – incalza il primo cittadino sui social – con la propria contrarietà». In realtà nelle carte della Conferenza dei Servizi sul progetto definitivo della Sibari-Corigliano-Rossano, apertasi nell’ottobre 2021, il Comune di Co-Ro aveva espresso tutt’altro che contrarietà. Nella missiva ad Anas, Stasi scriveva così: “… il Comune di Corigliano-Rossano non manifesta preclusione rispetto alla ipotesi di tracciato proposta, sottolineando però l’impossibilità di poter esprimere un gradimento per la mancanza di condizioni oggettive…”. Insomma, bene ma non benissimo. Si sarebbe potuto fare di più. E quel di più lo avrebbe dovuto decidere – come giusto che fosse – il sindaco della Città.
«Quando si capì – scrive il “notturno” Stasi – che l’Amministrazione non avrebbe ceduto alle pressioni costanti, si aprì finalmente una fase di confronto tra Comune, Regione ed Anas».
Il problema è che da allora ad oggi sono trascorsi 16 mesi e stamattina, proprio Graziano, in un botta e risposta sui social, a distanza e dai toni parlamentari, ha ribadito che non è mai stata messa in dubbio la buona volontà del primo cittadino e la determinazione nel cercare una nuova strada moderna e sicura, piuttosto è venuta meno «la tempestività delle scelte». Quindi, quello che solo oggi “sceglie” Stasi lo avrebbe potuto scegliere un anno e mezzo fa, considerato anche che le posizioni nel frattempo non sono variate. Sono però cambiati i contesti. Perché oggi a Roma c’è un altro rappresentante del territorio che questa battaglia se l’è intestata ancor prima che entrasse nell’emiciclo parlamentare. Parliamo del senatore Ernesto Rapani che proprio per stamattina ha convocato la stampa per comunicare delle importanti novità rispetto al nuovo e futuribile tracciato della “centosei” nel tratto Sibari-Corigliano-Rossano.
Ecco, forse, spiegato il perché del “tutto in una notte”. Perché dal tramonto di ieri all’alba di stamattina la vicenda ha subito un’accelerazione così repentina? Nel tardo pomeriggio di ieri, infatti, è arrivata notizia della convocazione della conferenza stampa da parte del senatore Rapani a riguardo della Statale 106. A quel punto Stasi, volendo evitare di perdere la “esclusiva” sulla notizia del raggiunto accordo sul tracciato, “approfittando” di una sollecitazione giuntagli nei giorni scorsi dal consigliere regionale Graziano, ha replicato svelando i dettagli dell’accordo con Anas.
Ad ogni modo, menomale che qualcosa si muove – anche tra le beghe della politica – perché da quanto ne sappiamo sta per passare un altro treno per consentire alla Sibari-Corigliano-Rossano di essere messa sui binari del reale. E quindi di una sua prossima realizzazione. L’appuntamento è fissato a fine aprile prossimo, quando – lo annunciò qualche settimana fa proprio Rapani – al Ministero delle Infrastrutture si decideranno sorti e priorità dell’ammodernamento della Statale 106. E dunque come investire quei tre miliardi messi sulla SS106 nell’ultima legge di bilancio (e spalmati in 15 anni) atteso che sicuramente i fondi non basteranno ad ammodernala tutta (forse nemmeno la metà). Quindi era e rimane opportuno arrivare a quella data con un progetto pronto e soprattutto fattibile.
E il fattibile, dicevamo, passa anche dal volere di Stasi. «Quel progetto intoccabile – scrive il primo cittadino che evidentemente ha visto la bozza del nuovo progetto elaborato da Anas – allo stato attuale, grazie al lavoro costante e certosino di questi mesi prevede…» e da qui la serie di accorgimenti in variante e completamento del progetto del 2021.
Eccoli: «gli attraversamenti degli scali non più in rilevato, ma con galleria o viadotto urbano sul modello dell’arch. Adriao realizzati a Lisbona; parchi pubblici, piazze e parcheggi per integrare gli attraversamenti urbani; la rimozione dal percorso di una intera trasversale che, tra i due scali, tagliava in due il territorio dalla ferrovia all’attuale percorso della Statale; uno svincolo ulteriore poco più a nord del Torrente Coriglianeto che consentirà di accedere facilmente al centro storico di Corigliano attraverso la strada del macello; Una rotonda sull’attuale 106 a Boscarello per creare un asse viario Schiavonea – SS 106 – Ponte Margherita; una rotonda sull’attuale 106 all’altezza di Fabrizio per superare l’ingresso imbarazzante su via Tirana; una rotonda sull’attuale 106 a Toscano-Ioele per eliminare la pericolosità dell’incrocio; un attraversamento litoraneo carrabile sul torrente Cino, che colleghi Pirro Malena a Toscano-Ioele; un attraversamento litoraneo carrabile che colleghi Gammicella e Seggio; un attraversamento litoraneo carrabile sul torrente Nubrica, che colleghi Zolfara a Fossa».
Quindi, se nel tratto di Corigliano il tracciato rimane simile, ad essere rivoluzionato (almeno sul progetto) è il tratto rossanese che non passerà più “a ridosso” di Momena e della costa ma si comporrà di una lunga galleria che imboccherà in località Torre Renzo (suppergiù) e sbucherà nell’uliveto del Crosetto.
«Non stiamo parlando di cose inventate – conclude Stasi – ma di progetti condivisi e messi nero su bianco grazie al lavoro infaticabile di questi mesi, ed al termine di questo percorso saremo chiamati nuovamente a discutere, in primis in Consiglio Comunale».
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