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«Tra Nicolò e Berna solo un legame di natura politica e amicale. Mai scambi di favori»

I legali dell’ex consigliere regionale di centrodestra: «Nelle intercettazioni si parla di sostegno elettorale ma senza controprestazione»

Pubblicato il: 07/02/2023 – 17:33
«Tra Nicolò e Berna solo un legame di natura politica e amicale. Mai scambi di favori»

Riceviamo e pubblichiamo.

Nell’interesse del dott. Alessandro Nicolò, in riferimento all’articolo apparso in data 2 febbraio 2023, titolato “Le ombre sulla carriera politica di Berna. Lui e Nicolò sostenuti dal clan Libri “, riteniamo opportuno, quali suoi co-difensori nel processo a suo carico, inteso come “Libro nero”, rendere alcune precisazioni su specifici punti dell’articolo, evidentemente prelevato nei suoi contenuti dal decreto di sequestro che ha disposto la provvisoria ablazione del compendio patrimoniale di pertinenza dei due germani imprenditori Berna, cautela che tuttavia non ha riguardato il nostro assistito.
Gioverà perciò sapere che “l’intensità” del legame che vi è stato tra l’imprenditore Demetrio Berna ed il dott. Nicolò è stato soltanto di natura politica ed amicale, in ragione della comune militanza nello stesso raggruppamento partitico e, al di là di questo, alcuna connessione di affari o di scambio di favori di portata illecita tra loro è giammai avvenuta: a riprova, con specificazione del dialogo captato nell’ottobre 2014, riportato in articolo, ovvero che «Tortorella ( anch’egli indagato, ma non imputato, perché deceduto senza essere stato mai interrogato a chiarimento dei suoi detti…) e Nicolò criticavano il comportamento del politico-costruttore, che sta sostanzialmente omettendo di rispettare i patti, nonostante gli incarichi politici e lavorativi, di cui grazie al Nicolò aveva beneficiato nel corso del tempo», si eccepisce che non c’è traccia di favori o promesse che l’esponente politico avrebbe fatto ai fratelli Berna, i quali entrambi hanno escluso questa circostanza allorché hanno reso le loro discolpe nel corso del loro interrogatorio di garanzia al Gip di Reggio Calabria in data 1 e 2 agosto 2019, negando qualsivoglia coinvolgimento di questi nelle loro attività imprenditoriali.
Inoltre, sembra opportuno ricordare che l’on. Nicolò non ha mai esercitato funzioni di governo, ma solamente istituzionali nella rappresentanza del Consiglio regionale, certamente inidonee all’elargizione di favori, prebende, commesse o utilità economiche di sorta a chicchessia.
C’è, a rigore, nel dialogo, cenno a dissenso tra i due soggetti dei quali si parla, in absentia di Demetrio Berna, ma si tratta con evidenza di contrasto di natura politica, visto il ruolo ricoperto da entrambi prima in Forza Italia e poi nel Pdl quali dirigenti di partito, ma senza riferimento a “patti o condizioni”, termini mai utilizzati nella conversazione, rispetto ai quali l’imprenditore sarebbe rimasto inadempiente e restio al corrispettivo promesso; e di tanto è prova il contenuto testuale del dialogo, in cui se ne menziona soltanto la “vicinanza affettiva”, senza alludere affatto ad una logica di  “do ut des”, rimasto unilaterale e non ricambiato.
Appare, inoltre, improprio sottolineare che i “presunti torti”, di cui si sarebbe reso autore Demetrio Berna, sarebbero incredibilmente l’aver lasciato in sospeso la richiesta rivoltagli della disponibilità di un locale (in affitto, ovviamente) da utilizzare come sede della segreteria politica dell’on. Nicolò nella tornata elettorale regionale in cui era candidato nell’anno 2014; sempre nella logica dell’oggettivazione dei dati, dopo che la richiesta del locale da adibire a segreteria rimase inevasa, l’on. Nicolò richiese tempestivamente (ed ottenne), nell’imminenza della campagna elettorale, la concessione in locazione di altro locale per la predetta finalità al Tribunale Misure di Prevenzione di Reggio Calabria, che gli assegnò la temporanea disponibilità di un immobile, già precedentemente assoggettato a provvedimento di sequestro antimafia, ovviamente a carico di altro soggetto.
Da ultimo, in riferimento alle riportate dichiarazioni del collaboratore di giustizia de Rosa (ossia che “la famiglia Presto tradizionalmente riservava un pacchetto di voti al duo Berna-Nicolò“) si segnala che, nella disamina della conversazione tra il Presto e l’on. Nicolò nello studio odontoiatrico del dott. Tortorella, tale disponibilità di voto era stata avanzata occasionalmente e senza obbligo di controprestazione (come disse lo stesso Presto, usando testualmente la frase, congiuntamente al Tortorella, “siamo senza scopo”), appunto perché era rimasto deluso da ogni suo anteriore supporto ad altri politici.
E si segnala che, nel corso del dialogo, captato ed acquisito  agli atti del processo ove successivamente fu adeguatamente commentato in aula, la risposta dell’on. Nicolò si caratterizzava per assoluta sincerità di tratto espositivo, nulla promettendo né confermando alcunché riguardo ad una futura controprestazione per l’appoggio elettorale assolutamente personale (o familiare) promesso dal con lui dialogante.

Avv. Renato Milasi
Avv. Corrado Politi

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