CORIGLIANO ROSSANO Chiusi per freddo. Stando alla memoria di avvocati e addetti ai lavori, è la prima volta, almeno dall’accorpamento del foro di Corigliano Rossano, che il tribunale di Catrovillari congela le udienze civili e penali. Da domani 8 febbraio fino al 18, verranno rinviate tutte le attività ad eccezione dei processi urgenti, quelli indifferibili e i riti per direttissima. Dunque, tranne una minima fetta di udienze, la stragrande maggioranza dei dibattimenti subiranno rinvii e rimpalli inferendo alla nostra giustizia – già lenta e macchinosa di suo – ulteriori ritardi.
A confermarlo il decreto emanato dal presidente stesso del foro, Massimo Lento, che mette nero su bianco: «Il presidente del tribunale, vista la particolare situazione climatica che fa registrare temperature al di sotto della media stagionale; visto che, nonostante si sia già da tempo perfezionata la procedura prevista per la riparazione dell’impianto di riscaldamento, lo stesso non è ancora funzionante; atteso che nelle aule di udienza si registrano temperature estremamente rigide, anche pari a 10°C; ritenuto di dover sospendere le udienze almeno sino al 18 febbraio 2023, data in cui presumibilmente le temperature dovrebbero tendere ad aumentare; il presidente Massimo Lento ha disposto che le udienze civili e penali siano sospese dall’8 febbraio 2023 al 18 febbraio 2023 salvo revoca in caso di riparazione dell’impianto; che durante detto periodo siano trattati i processi urgenti ed indifferibili e in particolare quelli con rito direttissimo, quelli con imputati sottoposti a misura cautelare, i procedimenti d’urgenza in materia civile, nonché le udienze cartolari».
Insomma, 11 giorni all’alba. Nel caso di riparazione dell’impianto, il tribunale riprenderà regolarmente tutte le sue attività. Altrimenti, ci si aggrappa alla data del 18 febbraio sperando che porti con sé un clima più mite. Facendo un piccolo sondaggio tra chi, per lavoro, al tribunale è di casa, quest’anno i riscaldamenti non avrebbero mai funzionato come avrebbero dovuto. Eppure, ai piedi del Pollino, neve e temperature rigide non sono una novità.
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