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Fondi europei, Calabria «meno apprezzabile» di altre Regioni. E per il 2023 c’è il rischio “disimpegno”

“Reprimenda” della Corte dei conti sulla gestione delle risorse comunitarie nell’esercizio 2021: ritardi anche nella spesa legata al Covid

Pubblicato il: 08/02/2023 – 17:31
Fondi europei, Calabria «meno apprezzabile» di altre Regioni. E per il 2023 c’è il rischio “disimpegno”

CATANZARO «Target non soddisfacente» dell’Fsc, «performance meno apprezzabili» rispetto alle altre regioni, al punto che il tempo per evitare il “disimpegno automatico” «possa non essere sufficiente», e poi «evidenti rischi in termini di impiego ottimale delle risorse», e «dati non confortanti» sulla spesa delle risorse riprogrammate per affrontare l’emergenza Covid. Pesante “reprimenda” della Corte dei sulla gestione dei fondi comunitari da parte della Regione Calabria nell’esercizio finanziario 2021. Sono tante le criticità che emergono dalla “Relazione annuale sui rapporti finanziari con l’Unione europea e l’utilizzazione dei Fondi comunitari” elaborata dalla sezione di controllo per gli affari comunitari e internazionali 2022 della Corte dei conti in base ai referti della magistratura contabile calabrese.

«Target insoddisfacente»

«Per i Fondi Fsc, i principali parametri finanziari al 31 dicembre 2021 presentano una
dotazione assegnata e rideterminata pari ad euro 2.260.531.679, con un livello di spesa registrato pari al 48,6% che, considerata la chiusura del programma prevista per il 2023, non può ritenersi un target soddisfacente», esordisce la Corte dei Conti. «Seppur insoddisfacente – prosegue la relazione – tale livello di spesa è stato raggiunto grazie ai regolamenti di flessibilità adottati a marzo 2020 per fare fronte alla pandemia, e riferiti in particolare alla semplificazione delle procedure di modifica del Programma e degli aiuti di stato, concessa con il temporary framework che hanno facilitato alcune tipologie di spesa. E tuttavia, proprio a causa del Covid, è diminuita la spesa infrastrutturale. L’importo delle risorse ancora non programmate, pari ad euro 265.449.156 (11,74% dell’intero importo programmato), rimane consistente se si considera che il settennio di programmazione è quasi terminato. Tenendo conto della tempistica per l’avvio dei bandi e per la valutazione ed esecuzione dei progetti, si ritiene possibile che il tempo per rispettare la cosiddetta regola “n+3” (prevista per il 2023) e per evitare il disimpegno automatico, possa non essere sufficiente». E poi – aggiunge la Corte dei Conti – «in relazione all’avanzamento finanziario degli impegni e dei pagamenti, al 31 dicembre 2021, sull’importo programmato il valore complessivo impegnato è pari al 72,4%. Tale valore è stato raggiunto anche per l’overbooking di impegni sugli Assi 5 (Prevenzione dei rischi), 7 (Sviluppo delle reti di mobilità sostenibili) e 14 (Assistenza tecnica), rispetto all’importo finanziario riprogrammato. I pagamenti sono stati pari solamente al 48,6%. Rispetto alle altre regioni ricadenti nella stessa area, il Por Calabria ha presentato le performance meno apprezzabili, seppur con un livello di attuazione di impegni di poco superiore alla Regione Campania». Quanto ai progetti cosiddetti retrospettivi, per la magistratura contabile «presentano evidenti rischi in termini di impiego ottimale delle risorse, poiché spesso sono selezionati, avviati o condotti senza essere espressamente collegati agli obiettivi di un programma o a requisiti giuridici specifici connessi all’assistenza dell’Ue” (relazione 17/2018 della Corte dei conti europea). Al 31 dicembre 2021, l’incidenza dei progetti non nativi Por 2014/2020 è del 25,17% sul complessivo costo ammissibile (ancorché con un trend in diminuzione rispetto al 2020».

Ombre sugli enti strumentali della Regione Calabria

Altre “ombre” dalla relazione della Corte dei Conti nell’analisi della gestione delle risorse europee erogate a tutti gli enti strumentali, alle fondazioni e alle partecipate della Regione Calabria, nella qualità di soggetti attuatori di progetti o opere. «Dal riscontro istruttorio – si legge nel report – è emerso che l’Asse 1 è risultato gestito, totalmente, attraverso la società Fincalabra, mentre la gestione dell’Asse 3 è stata effettuata per lo più da Fincalabra che per talune procedure riveste le funzioni di destinatario, per altre di soggetto attuatore e per altre ancora riveste la qualità di soggetto gestore. A seguito dell’omessa risposta da parte della Regione sulla modalità di rendicontazione della spesa dei fondi, non è stato possibile conoscere per quanti e per quali progetti la spesa è stata certificata alla Ue da parte del soggetto attuatore/beneficiario/gestore e per quanti e quali progetti la certificazione è avvenuta con solo l’ordinativo di pagamento atto a giustificare il trasferimento delle risorse». La Corte dei Conti quindi annota: «Nell’ambito delle risorse reperite per fronteggiare l’emergenza sanitaria ed in attuazione dell’accordo stipulato con il Ministro per il Sud e la Coesione territoriale, la Sezione ha chiesto di riferire sull’utilizzo (totale o parziale) delle risorse, pari ad euro 500 milioni 0 (340 milioni a valere sul Programma Fesr e 160 milioni di euro a valere sul Fse), al 31 dicembre 2021. Dal riscontro istruttorio è emerso che rispetto ai 500 milioni di euro, al 31 dicembre 2021, sono state attivate procedure per oltre 360 milioni di euro che hanno prodotto spese per circa 181 milioni di euro. I dati non sono, di per sé, confortanti, soprattutto se si considera che la spesa prodotta è pari solamente al 36% circa di quanto disponibile. Dalle informazioni avute è risultato, altresì, che le procedure attivate e soprattutto gli importi maggiormente certificati si riferiscono ad aiuti una tantum erogati a lavoratori ed imprese e ad aiuti funzionali a mantenere i livelli di occupazione. Nessuna azione di investimento sembra abbia avuto sviluppo. Nel complesso: è evidente – conclude amaramente la magistratura contabile – che le risorse del Por Calabria messe a disposizione per fronteggiare la pandemia sono state solo in parte utilizzate». (redazione@corrierecal.it)

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