La mozione Cuperlo in Calabria resta sul piede di guerra, continua a denunciare anomalie nel tesseramento e nella fase congressuale e immotivati veti ed esclusioni e invita anche il leader dell’area candidato alla segreteria del Pd a intervenire sul Nazareno segnalando un “caso Calabria”.
In una lettera a Cuperlo Ernesto Palma, componente della commissione provinciale di garanzia del Pd di Catanzaro “in quota” Cuperlo, osserva: «Purtroppo dobbiamo registrare una continua ed inspiegabile aggressione nei confronti della nostra mozione con un persistente atteggiamento a scavalcare le regole senza nessun pudore e senza nessuna vergogna. … Che senso ha ostentare questa velenosa ostilità nei confronti di figure che hanno fatto la storia della sinistra calabrese, esperienze importanti che rappresentano quelle tradizioni che abbiamo sempre considerato come il nostro codice genetico. Questa aggressione quotidiana nei confronti di Mario Oliverio non porta utilità a nessuno, espone invece, agli occhi dei calabresi, la nostra litigiosità e debolezza e lo spirito con il quale stiamo costruendo il nostro futuro, tra steccati e muri incomprensibili. E se non basta – aggiunge Palma nella lettera a Cuperlo – vorrei ancora farle sapere che ad altri autorevoli dirigenti viene impedito di iscriversi al partito come Domenico Voce nominato come componente della Commissione di garanzia per il congresso di Crotone o ancora Franco Sulla anche per loro si sono alzate le barricate come per altri dirigenti del partito crotonese. Il caso più eclatante è quello di un giovane avvocato Marco Palopoli iscritto già dal 30 gennaio, oltretutto presidente di un’importante associazione nella città di Corigliano-Rossano escluso per aver scelto la mozione Cuperlo. Ed ancora l’esclusione dell’ex sindaco di San Giovanni in Fiore già tesserato nel 2022 invitato ad entrare nel partito dal segretario provinciale del Pd di Cosenza, oggi escluso perché sceglie anche Cuperlo ma anche perché amico di Mario Oliverio. Il tesseramento viene gonfiato quotidianamente in modo esasperato a dispetto di ogni norma, riteniamo che il presidente Nazionale della Commissione di garanzia sia informato direttamente da lei, se avevamo sperato ad una nuova stagione politica dobbiamo ricrederci perché il nuovo appare sempre più come la continuazione del vecchio, anzi, di alcuni aspetti peggiori del vecchio… E allora – spiega Palma – se vogliamo continuare in questa battaglia è necessario che ci sia il suo conforto e il suo aiuto personale, ci sentiremo più forti se sentiamo di averla accanto in questa battaglia congressuale perché un partito che vuole ripartire non può farlo se non rinnova la propria etica e la propria morale».
A sua volta Sergio De Simone, componente della mozione Cuperlo nella federazione Pd di Cosenza, replica al presidente della commissione provinciale Mazzuca (leggi qui): «La tua “redenzione” ed il tuo “pentimento” nel denunciare tardivamente ed a posteriori degenerazione non sono garanzia di equilibrio, di trasparenza e di imparzialità, soprattutto nel ruolo importante che tu oggi ricopri. Nella federazione di Cosenza al momento mancano le pur minime condizioni di agibilità politica e di garanzie democratiche e statutarie. Per parlare solo delle commissioni congressuali in nessuna delle cinque federazione e del Regionale è stato nominato uno e dico uno membro nella commissioni per il congresso che faccia riferimento alla mozione Cuperlo. Ci è stato perfino impedito in alcune federazioni l’accesso all’anagrafe degli iscritti per potere verificare il tesseramento. Nella nostra federazione – afferma De Simone – non è stato mai eletto l’Ufficio adesioni, organo previsto dal Regolamento nazionale per il tesseramento, all’art. 8, a cui compete la verifica ed il controllo dell’anagrafe degli iscritti, solo questo basterebbe ad inficiare l’anagrafe dei tesserati. Il controllo e la verifica è stata affidata arbitrariamente, non so da chi, a Daniele Intrieri tesoriere del partito. Non è un caso che nella nostra federazione siano stati “bannati” (scomparsi) alcuni tesserati della mozione Cuperlo già inclusi nell’anagrafe degli iscritti senza alcuna motivazione regolamentare. In un comune, Aiello Calabro, nell’ultimo giorno gli iscritti sono più che raddoppiati passando da 48 a 100 in in un rapporto iscritti voti di una tessera ogni 2/3 voti. Caro Mazzuca, per quanto mi riguarda, ancor prima che la battaglia politica per l’affermazione delle mozione di appartenenza, nella nostra federazione e più complessivamente in Calabria, bisogna ripristinate l’agibilità politica, le regole democratiche e statutarie di libertà di militanza e partecipazione. Dagli anni del commissariamento ad oggi decidono in solitudine sempre gli stessi e non solo a Roma, ma soprattutto in Calabria con i risultati disastrosi che sono sotto gli occhi di tutti. Altro che congresso costituente, qui in Calabria parlerei di commissariamento del partito in salsa calabrese. E poi smettiamolo di agitare in Calabria lo spettro di Oliverio per chiamate di correo tra sodali per continuare a praticare i propri interessi personali di carriera politica ed istituzionale. La storiella non regge più».
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