ROMA «È qualche anno che non seguo il Festival. Troppo lungo, con cantanti che per chi ha la mia età sono sconosciuti, spesso palcoscenico di discorsi su altre cose, più o meno condivise o più o meno scontate… Mi annoio molto, lo confesso». Fatta questa premessa, il presidente del Senato Ignazio La Russa – intervistato dal Corriere della Sera – dice di trovare «estremamente positivo che il presidente sia andato a Sanremo nel giorno in cui si ricorda l’anniversario della Costituzione». «D’accordissimo» sull’articolo 21, aggiunge La Russa: «La prima critica corretta al fascismo è proprio su questo, aver coartato e impedito queste libertà. Quelle che oggi la Costituzione garantisce a tutti. Anzi, assieme al primo, l’articolo 21 è anche il mio preferito della Costituzione», perché «a differenza di Benigni, al quale credo nessuno abbia mai impedito di dire quello che pensava come e quando voleva, a noi giovani di destra per anni e anni è stato vietato di esprimerci nelle scuole, nelle università, nelle piazze». «Noi sappiamo che cos’è la censura». Il presidente del Senato torna sul busto di Mussolini. A Repubblica dice che «il busto è solo un fatto familiare».
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