REGGIO CALABRIA Sei condanne e tre assoluzioni. Si è concluso così, nell’aula bunker di Reggio Calabria, il processo “Random” nato da inchiesta della Dda di Reggio Calabria che ha riguardato una presunta organizzazione che trafficava droga a Reggio Calabria nei locali della movida e che si riforniva di cocaina, marijuana ed eroina nella zona di Sant’Eufemia d’Aspromonte e Sinopoli. Il Tribunale di Reggio Calabria ha accolto, in sostanza, le richieste del sostituto procuratore Sara Amerio che aveva chiesto pene pesantissime per i nove imputati che hanno scelto il rito ordinario.
La condanna più pesante, 29 anni e 4 mesi di carcere, è stata inflitta ad Antonio Massimo Condello ritenuto dagli inquirenti il “capo promotore” dell’associazione a delinquere.
Per lui il pm aveva chiesto 25 anni. Sono stati giudicati colpevoli anche Yousseif Rachid detto “Italia Uno” (11 anni di carcere), Francesco Laurendi (19 anni e 2 mesi), Silvia Lipari (10 anni e 6 mesi), Naim Faouzi (10 anni e 6 mesi) e Abdelrrahim Ghatoussi (un anno e 6 mesi). Sono stati assolti, invece, Sabrina Mammì, Laura Chimenti e Michele Lirosi che avevano posizioni minori. Nell’agosto 2019 era scattato il blitz dei carabinieri che avevano eseguito numerose ordinanze di custodia cautelare emesse su richiesta del procuratore Giovanni Bombardieri e del pm Amerio. Secondo i magistrati, i pusher, alcuni dei quali nordafricani operavano nel circolo ricreativo “Random” (da qui il nome dato all’inchiesta) che si trova al centro di Reggio e nei pressi di alcuni istituti scolastici della città. (Ansa)
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