LAMEZIA TERME «Poi c’è quella di Vieri, la birra». «Già, quello mi interessa, sì mi interessa». Il boss e suo fratello parlano mentre gli investigatori registrano tutto. Il capo del clan – il racconto è stato pubblicato oggi sul Fatto Quotidiano – continua: «Io qualche amico ce l’ho, che poi sono tutti della curva dell’Inter». Tra gli amici c’è anche Vittorio Boiocchi, capo della curva, già vicino a pezzi milanesi di Cosa nostra, ucciso il 29 ottobre scorso nel quartiere Figino a Milano, un’ora prima dell’inizio della partita Inter-Sampdoria. Nell’estate 2020, Boiocchi è ancora vivo e operativo nei suoi traffici. Le intercettazioni confluite nell’indagine “Cavalli di razza” raccontano uno dei progetti: la ’ndrangheta voleva mettere le mani sulla distribuzione in Calabria della “Bombeer ”, birra creata e lanciata dall’ex centravanti nerazzurro e della Nazionale Bobo Vieri. Baiocchi avrebbe avuto il compito di fare pressioni sia sulla società che distribuisce la birra a livello nazionale sia su gli ambienti dell’Inter e sullo stesso Vieri. L’affare – racconta il Fatto – è gestito dalla cosca Facchineri originaria di Cittanova, ma presente da decenni a Milano. Regista dietro le quinte è il boss Vincenzo Facchineri, «l’amico della curva dell’Inter». Facchineri è uno che conosce tutta la mala milanese e risulta in affari con la Banda della Megliana. Alla vigilia di Natale, nella sua casa di Cesano Boscone, riceve la visita del boss di Platì, Rocco Papalia, oggi libero e residente a Buccinasco.
In questo panorama appare Boiocchi. Il 27 luglio, per discutere della birra di Vieri, Facchineri lo incontra assieme a un altro pregiudicato, ras del quartiere di Baggio e al cugino del boss, Giuseppe Facchineri. Il Fatto Quotidiano riporta l’annotazione della Squadra mobile diretta da Marco Calì: «La persona cui fa riferimento Facchineri disposta a far pressione sulla società delle bevande alcoliche per fargli avere un contratto di vendita esclusiva sulla città di Reggio Calabria e provincia, è stato identificato nel pluripregiudicato Vittorio Boiocchi, soggetto legato agli ambienti della tifoseria dell’Inter».
L’intervento di Facchineri sarebbe necessario perché suo fratello, visti i precedenti per mafia, non riesce da solo a ottenere l’esclusiva, visto che il referente dell’azienda in Calabria vuole darla a un’altra persona. Facchineri ipotizza l’uso di metodi spicci: «Va bene va, a questo alla fine gli devo dare una manciata di botte e andare in galera perché ti sta prendendo in giro (…). Ieri ho parlato con chi di dovere, io non gli mando l’ambasciata, gliela faccio, basta!». Poi svela: «Noi non abbiamo bisogno di lui. Io qualche amico ce l’ho che poi sono tutti della curva dell’Inter, perché lui (Boiocchi, ndr) è legato, se Vieri può». Il boss entra ancora più nello specifico: «Per quanto riguarda la Bombeer, io gli ho mandato a dire con una persona che può arrivare alla società, ok?». La polizia sintetizza così: «Vincenzo Facchineri chiederà alla società, per il tramite di soggetti vicini a Vieri, l’esclusiva sulla birra». «In tutta questa storia – specifica il Fatto Quotidiano –, rubricata nell’informativa della Squadra mobile di Milano al capitolo “tentata estorsione a (….) ”, e per la quale i protagonisti risultano solo indagati, Bobo Vieri non risulterà minimamente coinvolto. Di certo però questa appendice della maxi-inchiesta coordinata dall’aggiunto Alessandra Dolci rimette in primo piano i rapporti tra Boiocchi e i clan calabresi di Milano. Uno sfondo criminale che ancora di più dopo questa vicenda, può indirizzare verso gli ambienti nei quali è maturato il movente del suo omicidio».
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