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l’indagine

La ‘ndrangheta voleva mettere le mani sulla “Bombeer” di Bobo Vieri

Il boss e i rapporti con «la curva dell’Inter» per distribuire il prodotto in Calabria. I legami dei clan con il capo ultrà ucciso a Milano

Pubblicato il: 10/02/2023 – 11:27
La ‘ndrangheta voleva mettere le mani sulla “Bombeer” di Bobo Vieri

LAMEZIA TERME «Poi c’è quella di Vieri, la birra». «Già, quello mi interessa, sì mi interessa». Il boss e suo fratello parlano mentre gli investigatori registrano tutto. Il capo del clan – il racconto è stato pubblicato oggi sul Fatto Quotidiano – continua: «Io qualche amico ce l’ho, che poi sono tutti della curva dell’Inter». Tra gli amici c’è anche Vittorio Boiocchi, capo della curva, già vicino a pezzi milanesi di Cosa nostra, ucciso il 29 ottobre scorso nel quartiere Figino a Milano, un’ora prima dell’inizio della partita Inter-Sampdoria. Nell’estate 2020, Boiocchi è ancora vivo e operativo nei suoi traffici. Le intercettazioni confluite nell’indagine “Cavalli di razza” raccontano uno dei progetti: la ’ndrangheta voleva mettere le mani sulla distribuzione in Calabria della “Bombeer ”, birra creata e lanciata dall’ex centravanti nerazzurro e della Nazionale Bobo Vieri. Baiocchi avrebbe avuto il compito di fare pressioni sia sulla società che distribuisce la birra a livello nazionale sia su gli ambienti dell’Inter e sullo stesso Vieri. L’affare – racconta il Fatto – è gestito dalla cosca Facchineri originaria di Cittanova, ma presente da decenni a Milano. Regista dietro le quinte è il boss Vincenzo Facchineri, «l’amico della curva dell’Inter». Facchineri è uno che conosce tutta la mala milanese e risulta in affari con la Banda della Megliana. Alla vigilia di Natale, nella sua casa di Cesano Boscone, riceve la visita del boss di Platì, Rocco Papalia, oggi libero e residente a Buccinasco. 

I legami di Boiocchi, il capo ultrà dell’Inter, con la ‘ndrangheta

Vittorio Boiocchi

In questo panorama appare Boiocchi. Il 27 luglio, per discutere della birra di Vieri, Facchineri lo incontra assieme a un altro pregiudicato, ras del quartiere di Baggio e al cugino del boss, Giuseppe Facchineri. Il Fatto Quotidiano riporta l’annotazione della Squadra mobile diretta da Marco Calì: «La persona cui fa riferimento Facchineri disposta a far pressione sulla società delle bevande alcoliche per fargli avere un contratto di vendita esclusiva sulla città di Reggio Calabria e provincia, è stato identificato nel pluripregiudicato Vittorio Boiocchi, soggetto legato agli ambienti della tifoseria dell’Inter». 

«Qualche amico ce l’ho, sono tutti della curva dell’Inter»

La 'ndrangheta voleva mettere le mani sulla "Bombeer" di Bobo Vieri

L’intervento di Facchineri sarebbe necessario perché suo fratello, visti i precedenti per mafia, non riesce da solo a ottenere l’esclusiva, visto che il referente dell’azienda in Calabria vuole darla a un’altra persona. Facchineri ipotizza l’uso di metodi spicci: «Va bene va, a questo alla fine gli devo dare una manciata di botte e andare in galera perché ti sta prendendo in giro (…). Ieri ho parlato con chi di dovere, io non gli mando l’ambasciata, gliela faccio, basta!». Poi svela: «Noi non abbiamo bisogno di lui. Io qualche amico ce l’ho che poi sono tutti della curva dell’Inter, perché lui (Boiocchi, ndr) è legato, se Vieri può». Il boss entra ancora più nello specifico: «Per quanto riguarda la Bombeer, io gli ho mandato a dire con una persona che può arrivare alla società, ok?». La polizia sintetizza così: «Vincenzo Facchineri chiederà alla società, per il tramite di soggetti vicini a Vieri, l’esclusiva sulla birra». «In tutta questa storia – specifica il Fatto Quotidiano –, rubricata nell’informativa della Squadra mobile di Milano al capitolo “tentata estorsione a (….) ”, e per la quale i protagonisti risultano solo indagati, Bobo Vieri non risulterà minimamente coinvolto. Di certo però questa appendice della maxi-inchiesta coordinata dall’aggiunto Alessandra Dolci rimette in primo piano i rapporti tra Boiocchi e i clan calabresi di Milano. Uno sfondo criminale che ancora di più dopo questa vicenda, può indirizzare verso gli ambienti nei quali è maturato il movente del suo omicidio». 

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