La terza serata del Festival ha visto, con una scaletta dai ritmi più sostenuti, esibirsi tutti e 28 gli artisti in gara. Dopo il voto della sala stampa, è il momento del televoto e della demoscopica. Se Mengoni, sempre più favorito, rimane in testa, la notizia è la rimonta di Ultimo, secondo, mentre Colapesce e Dimartino, amatissimi dalla critica, devono accontentarsi dell’ottavo posto. Come coconduttrice, al fianco di Amadeus c’è la campionessa di pallavolo Paola Egonu che nel suo monologo ha respinto le accuse di vittimismo ma non ha calcato la mano sui temi dell’antirazzismo, prendendo in contropiede sia i detrattori che i sostenitori. Dirompente l’esibizione di Maneskin che hanno eseguito un medley dei loro grandi successi. Su ‘Gossip’ fa la sua comparsa, come già in studio, Tom Morello, chitarrista dei Rage Against The Machine, la band che negli anni ’90 portò al successo il crossover tra rap e heavy metal. Altri superospiti Massimo Ranieri – già coprotagonista ieri dell’emozionante ‘triello’ con Gianni Morandi e Al Bano – e, in conclusione, il comico napoletano Alessandro Siani.
Ecco la classifica completa secondo le indicazioni del televoto e della demoscopica: Marco Mengoni, Ultimo, Mr. Rain, Lazza, Tananai, Madame, Rosa Chemical, Colapesce Dimartino, Elodie, Giorgia, Coma_cose, Gianluca Grignani, Modà, Paola e Chiara, LDA, Ariete, Articolo 31, Mara Sattei, Leo Gassmann, Colla Zio, Levante, Cugini di Campagna, gIANMARIA, Olly, Anna Oxa, Will, Shari, Sethu.
Paola Egonu regala ad Amadeus un pallone della Nazionale con la dedica: “Sii sempre grato”. E spiega perche’ si debba esserlo: “È importante anche nei momenti difficili essere grati di quello che si è. Il mio pensiero va alla Turchia e alla Siria perché ho delle compagne di squadra che lì hanno parenti e amici. E’ importante essere grati perché non sai se domani ti svegli e non hai più nulla”. Egonu gioca nel campionato turco. “Accusata di vittimismo solo per avere raccontato alcune brutte esperienze”. Paola Egonu, spigliata e serena nel suo monologo così come nella co-conduzione, si difende da una delle accuse che più di frequente le vengono rivolte. E parla della sua fatica di perdere anche quando vince: “Sono quella a cui lo sport ha dato tanto ma che non crede che la sconfitta sia solo quando perdi la partita. Anche se vinciamo ma io sbaglio succede che la viva come una sconfitta”. Lei è quella a cui tocca “la palla che scotta perché sono un’attaccante”. E ancora sulle critiche: “Alcune sono costruttive, altre gratuite e altre ancora dei macigni. Sto imparando a dargli il giusto peso”. “Siamo tutti uguali oltre le apparenze”, ha concluso la schiacciatrice, che aveva esordito spiegando di “non essere qui per dare lezioni, perché sono in un momento della vita in cui c’è più da imparare che da insegnare”. “Amo l’Italia, vesto con orgoglio la maglia azzurra che per me è la più bella del mondo”. Paola Egonu nel suo monologo non parla solo di razzismo ma anche del suo amore per l’Italia e la Nazionale con la cui maglia ha vissuto anche momenti complicati. E l’Ariston apprezza con un caloroso applauso.
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