Si è suicidato con un’arma da fuoco, vicino a una caserma dei carabinieri, Salvatore “Turi” La Motta, l’uomo sospettato di avere ucciso due donne a Riposto, nel Catanese. A quanto si è appreso aveva una relazione extraconiugale con la prima vittima, la donna assassinata in un’auto sul lungomare Pantano. L’uomo si è tolto la vita davanti alla caserma dei carabinieri di Riposto. Gli investigatori ritengono probabile lo abbia fatto con la stessa arma con cui avrebbe ucciso le due donne. Il 63enne era un ergastolano in licenza premio. Era stato condannato per associazione mafiosa e per un omicidio commesso prima del 2000. Era detenuto in regime di semi libertà: lavorava di giorno e la sera rientrava in carcere. Oggi era l’ultimo giorno di un permesso premio di una settimana. Le due vittime si chiamavano Carmelina Marino, 48 anni, assassinata dentro la sua auto, una Suzuki Ignis, nel lungomare Pantano, e Santa Castorina, 50 anni, ferita mortalmente via Roma, dopo essere scesa dalla sua vettura, una Fiat Panda.
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