Dopo meditata riflessione ho deciso di dimettermi dalla Commissione provinciale per il congresso come rappresentante della Mozione Cuperlo. La mia presenza in tale Commissioni servirebbe solo a legittimare un congresso costituente e rifondativo che, almeno in Calabria, non solo non è stato mai avviato, ma che ripropone drammaticamente la solita conta finalizzata al mantenimento del controllo del partito cosentino e calabrese, al fine di garantire le proprie carriere politiche ed istituzionali. Già lo scorso anno, nei congressi regionali e provinciali – tenutisi dopo tre anni di drammatico commissariamento che hanno portato alla desertificazione del Pd in Calabria sia dal punto di vista organizzativo che politico – ho vissuto l’esperienza penosa di una gestione congressuale in cui i pur minimi spazi di agibilità politica e di rispetto delle regole statutarie sono state calpestate dalla protervia dei soliti noti. In quella occasione solo il senso di una pluridecennale militanza ed appartenenza, a me e ad altri amici e compagni, ci ha impedito di ricorrere ad altre vie per vedere soddisfatti i nostri diritti . La misura oggi è colma. Se in un congresso rifondativo l’unico obiettivo dei gruppi dirigenti provinciali e regionali calabresi è quello di impedire la discussione ed il confronto politico, impegnandosi, invece, esclusivamente in un controllo asfissiante e verticistico del partito e degli iscritti, al punto di dettare liste di proscrizioni per impedire la partecipazione a coloro che la pensano diversamente, vengono meno i presupposti stessi del pluralismo e dell’incisività, precondizione necessaria per stare insieme, tutti, un partito democratico. È per questo che in Calabria ancor prima del confronto sulle mozioni è necessario battersi per ripristinare le condizioni di agibilità politica e di rispetto delle norme statutarie, presupposti necessari per un confronto democratico interno libero. Questo sarà il mio impegno sin da subito creando una rete tra militanti ed iscritti che vada oltre le mozioni. Al contempo mi batterò in maniera forte e decisa perché la mozione Cuperlo, nonostante le difficoltà e gli ostacoli posti dal Regionale e dalle Federazioni, raggiunga un ottimo risultato nella nostra provincia e nella nostra Regione. Se in Calabria il Pd è passato, in meno di 15 anni da 346.391 voti a 103.315 una ragione ci sarà. Penso che queste responsabilità non siano attribuibile solo al partito nazionale. Ringrazio per tanto i compagni della mozione Cuperlo calabrese che hanno pensato di indicarmi quale rappresentante in Commissione provinciale per il congresso, ma con decisione irrevocabile mi dimetto dall’incarico».
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