“La carenza di personale negli uffici del Ministero della Cultura in Calabria si aggira attorno al 45%. Mancano molte figure professionali, sia quelle addette alla vigilanza ed accoglienza nei musei ed aree archeologiche che quelle amministrative e tecniche degli uffici e soprintendenze. Eppure a questa spaventosa carenza di personale si potrebbe porre rimedio se la direzione generale Organizzazione del Mic procedesse senza ulteriore indugio allo scorrimento di due graduatorie di concorsi già autorizzate: concorso per 1052 addetti alla vigilanza, con lo scorrimento di 567 unità di cui molte destinate in Calabria, concorso pubblico riservato alla categoria dei tirocinanti Ministeriali (Giustizia, Mic, Miur) per complessivamente 1.957 unità a tempo determinato. Lo afferma la Cisl Funzione Pubblica della Calabria. “Le graduatorie – prosegue la Cisl Fp – sono già pronte ma per evidenti lentezze burocratiche interne alla Direzione generale del Mic non si sta procedendo alle assunzioni di personale che tanto serve in un Settore strategico per l’intero Paese e per la Calabria in particolare. Lentezza che, soprattutto per il personale di vigilanza, per la Calabria potrebbe essere un problema in vista della stagione estiva con decine di luoghi della cultura chiusi proprio nel periodo dell’anno con maggior affluenza turistica in regione. Al riguardo, la segretaria generale della Cisl Calabria, Luciana Giordano, in stretta sinergia con il coordinatore nazionale della Cisl del Ministero della Cultura, Giuseppe Nolè e con la coordinatrice regionale della Cisl Ministero della Cultura Calabria, Sabrina Fasanella, si appella all’assessore regionale al lavoro, Giovanni Calabrese e al presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, affinché pongano in essere ogni utile iniziativa per sollecitare nelle sedi governative nazionali l’immediata assunzione degli addetti alla vigilanza e dei tirocinanti del Mic, ponendo fine a un’inerzia del competente apparato centrale del Mic che – conclude la Cisl Fp – alla Calabria potrebbe costare molto caro in termini di fruibilità dei siti archeologici e dei Musei calabresi”.
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