COSENZA Due contestazioni, una datata, l’altra più recente. Una da ultimi in classifica, l’altra da secondi per diverse settimane e ora in preoccupante flessione. Da una parte c’è la tifoseria organizzata del Cosenza che, in polemica con il presidente Eugenio Guarascio, da settimane sta disertando lo stadio “Marulla”, dall’altra c’è la curva Sud della Reggina che dopo un girone d’andata entusiasmante e trascorso in piena simbiosi con la squadra guidata da Pippo Inzaghi, sabato scorso, dopo il terzo ko consecutivo degli amaranto in campionato, ha inscenato una dura protesta nei confronti dei calciatori e del tecnico. La differenza tra le due contestazioni sta tutta nei bersagli: i sostenitori rossoblù (ieri a Bari erano in 1.100 nonostante l’ennesima stagione a dir poco deprimente) mirano a colpire Guarascio e non i calciatori, quelli amaranto, invece, se la prendono con la squadra e non con la proprietà.
Ma se la protesta del popolo cosentino può essere compresa da più parti (causa mancanza decennale di investimenti adeguati e di programmazione della società), in molti nell’ambiente reggino, in considerazione dell’entusiasmo portato dall’imprenditore lametino Felice Saladini in riva allo Stretto dopo il rischio fallimento nell’estate 2022, hanno storto il naso di fronte all’atteggiamento degli ultrà al termine della partita di due giorni fa contro il Pisa, con squadra e allenatore insultati e fischiati sonoramente. Inzaghi, in sala stampa, ha dichiarato di accettare i fischi anche se ha lasciato intendere chiaramente di non averli apprezzati. «Pensavo fossimo ultimi», ha detto con sarcasmo l’ex attaccante di Juventus e Milan. “In un periodo in cui non sta girando bene – ha scritto successivamente sui suoi profili social – ho l’obbligo di ricordare a tutti chi siamo, da dove veniamo e soprattutto che siamo 3º in classifica”.
Se tutto ciò servirà a ricompattare l’ambiente in vista della volata finale verso la serie A (o i playoff), lo dirà soltanto il tempo, oltre che il campo. Un discorso che, con le dovute differenze di classifica e obiettivi, potrebbe valere anche per il Cosenza. Sabato prossimo i lupi ospiteranno il Sudtirol del rimpianto Pierpaolo Bisoli, tecnico che lo scorso anno dopo aver compiuto un vero e proprio miracolo sportivo salvando la squadra rossoblù al termine degli spareggi playout, non fu riconfermato dalla dirigenza silana. Oggi l’allenatore, con la sua matricola, occupa la terza posizione in classifica a pari punti con Reggina e Bari. (redazione@corrierecal.it)
foto tratte dalla pagina facebook della Reggina calcio e dalla pagina Anni Ottanta Cosenza
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