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I veleni dell’ex Pertusola, tutti i motivi del “no” allo smaltimento a Crotone

Il sindaco Voce deposita un documento con le ragioni che “vietano” l’utilizzo di discariche locali. Al via la bonifica dell’area “Sensi”

Pubblicato il: 13/02/2023 – 18:43
di Gaetano Megna
I veleni dell’ex Pertusola, tutti i motivi del “no” allo smaltimento a Crotone

CROTONE Eni Rewind avrebbe voluto smaltire i rifiuti industriali presenti nella discarica fronte mare di Farina Trappeto nell’impianto privato di Columbra, di proprietà dei fratelli Vrenna. La proposta è stata avanzata durante i lavori della conferenza dei servizi istruttoria, tenutasi lo scorso 9 febbraio, convocata con l’obiettivo di dare il via libera ad una “discarica di scopo” da costruire all’interno del sito industriale dell’ex Pertusola sud.
Entrambe le proposte (conferimento a Columbra e discarica di scopo) sono state dichiarate «improcedibili» grazie alla posizione ferma di Comune, Provincia e Regione Calabria. Il coro del no ha registrato anche la partecipazione degli altri enti pubblici, che hanno titolo per decidere sulle questioni ambientali. Non si esclude, però, che ci possano essere forze politiche locali, non ben definite, che spingerebbero per smaltire i veleni nella discarica di Columbra. Secondo quanto è stato possibile apprendere, Eni Rewind ha proposto di avviare immediatamente le attività di trasferimento dei veleni presenti nella discarica di Farina Trappeto all’impianto privato. La Conferenza dei servizi istruttoria alla fine ha riconfermato che i veleni di Crotone dovranno essere trasportati fuori dalla Regione Calabria, così come era stato deciso all’unanimità dalla Conferenza dei servizi decisoria del 24 ottobre 2019.

Il documento depositato dal Comune

Il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, a conclusione della conferenza dei servizi istruttoria, tenutasi lo scorso 9 febbraio, ha depositato un allegato nel quale, tra le altre cose, si sottolinea che «per le discariche di rifiuti pericolosi e non pericolosi contenente amianto, la distanza dai centri abitati in relazione alla direttrice dei venti dominanti deve essere oggetto di specifico studio». C’è da dire che Crotone è una città molto ventilata e, quindi, lo studio sui venti è importante. Sempre nel documento di Voce, si fa riferimento anche a vincoli idrogeologici: «Se esiste un vincolo idrogeologico l’area non è idonea». Voce pone anche il problema della distanza dalle abitazioni di cui spesso, parlando della situazione dei veleni di Crotone, ci si dimentica o si tende a non tenerne conto. Nel capitolo «distanza abitazioni e attività esistenti», il sindaco evidenzia che a «est c’è un edificio commerciale che dista 100 metri e un’abitazione 120 metri»; «a Nord un insediamento produttivo che dista 60 metri, un edificio con uffici che dista 60 metri e un altro insediamento produttivo che dista 300 metri». Tutta l’area interessata è normata dal Piano regolatore del Corap, che è «integralmente recepito nel Prg approvato dal Comune di Crotone nel 2003».
I due Piani regolatori prevedono per questa area «la possibilità di insediamenti sia a carattere produttivo che commerciale». «Nel corso degli anni la vocazione commerciale – si legge nel documento redatto da Voce – ha avuto la prevalenza». A poca distanza dal sito ex Pertusola sud operano, infatti, diverse attività commerciali (supermercati e altro). «La zona – aggiunge Voce – può quindi considerarsi interamente urbanizzata e molto frequentata, con distanze da abitazioni ed insediamenti commerciali inferiori persino a 100 metri». Il Prg approvato nel 2003 trasforma l’area «da sito industriale a sito destinato a funzioni innovative e compatibili con lo sviluppo turistico (legato alla presenza archeologica e al mare)». In questa zona, quindi, non ci sono le condizioni oggettive per ospitare discariche e smaltire veleni. 

Al via i lavori di bonifica nell’area Sensi

Intanto, dal prossimo 15 febbraio, inizieranno i lavori per la bonifica e la riqualificazione ambientale del sito ex deposito costiero di prodotti petroliferi della società Meridionale Petroli,  meglio conosciuto come “Area Sensi”. In una nota diffusa oggi dal Comune, si legge: «In particolare si attrezzerà il cantiere per la demolizione dei fabbricati insistenti nell’area per procedere successivamente ad una esaustiva caratterizzazione di tutta l’area che sarà poi restituita alla fruibilità della comunità cittadina».
L’area Sensi fa da ponte tra il porto industriale (Porto nuovo) e quello turistico-commerciale (Porto Vecchio). «Questo percorso – si legge nella nota – è stato condiviso questa mattina nel corso di una riunione che si è tenuta in Questura alla quale hanno partecipato il vice questore Ugo Nicoletti, il sindaco Voce, l’assessore allo Sviluppo Economico Maria Bruni, il comandante della Polizia Locale Francesco Iorno, Alessandro Guerri dell’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio,  ed i rappresentanti della Meridionale Petroli. Erano presenti inoltre i rappresentanti dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Capitaneria di Porto, Vigili del Fuoco e della Polizia Locale».
«I lavori che sono stati appaltati dall’Autorità di Sistema – conclude la nota – rappresentano la prima parte di una attività che, dopo un serie di conferenze dei servizi, ha trovato la definitiva soluzione». (redazione@corrierecal.it)

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