Ultimo aggiornamento alle 18:16
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 5 minuti
Cambia colore:
 

l’inaugurazione

Il nuovo centro Dia nell’ex concessionaria del clan. Piantedosi: «Qui le migliori risorse» – VIDEO

Il ministro dell’Interno presente all’inaugurazione della sede. «A Catanzaro ci sarà sicuramente un’implementazione degli organici»

Pubblicato il: 13/02/2023 – 10:59
di Alessia Truzzolillo
Il nuovo centro Dia nell’ex concessionaria del clan. Piantedosi: «Qui le migliori risorse» – VIDEO

CATANZARO Un bene sequestrato alla cosca reggina dei Mammoliti negli anni 90. Vent’anni fa c’era la sede di una concessionaria appartenente al clan, oggi c’è la nuova sede della Dia di Catanzaro, inaugurata questa mattina alla presenza di numerose autorità tra le quali il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che ha giudicato questa inaugurazione «un segno importantissimo di grande considerazione per la Dia e per Catanzaro. Eleviamo il livello di questo centro, ci sarà sicuramente un’implementazione degli organici. Confidiamo molto nella capacità di applicare sempre di più la professionalità della Dia in questi territori».
Per quanto riguarda i centri come Catanzaro il ministro ha parlato di una «sfida molto importante. Catanzaro non è un piccolo centro. È un capoluogo di regione, un centro molto importante per noi dal punto di vista della sicurezza. Sicuramente sarà destinatario degli investimenti migliori». Dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro la priorità è la lotta a tutte le organizzazioni criminali tra le quali la ‘ndrangheta, considerata «una delle organizzazioni criminali più importanti per spessore criminale e per la lotta alla ‘ndrangheta vengono indirizzate le migliori risorse».

«Controlli rafforzati per l’attuazione del Pnrr»

Piantedosi ha dedicato un passaggio del proprio intervento al sistema di prevenzione patrimoniale utilizzato per combattere la criminalità organizzata che sarà rafforzato «in vista dell’importante sfida dell’attuazione del Pnrr che è molto importante per il nostro Paese non solo in termini di risorse che il Paese dovrà indirizzare nel modo migliore e per fare in modo che siano rispettate le aspettative e che non ci siano deviazioni sull’utilizzo delle stesse, che ci sia la preservazione degli interessi che essere indirizzati verso questo importante fiume di risorse».
«Sarà una delle sfide importanti del Paese – ha aggiunto – non solo avere questi soldi e utilizzarli per quello che sono stati previsti ma anche da fare in modo che non sia una occasione per cui il nostro Paese possa essere abitato in qualche modo rispetto alle sue capacità di prevenire le interferenze criminali».

«Il modello italiano di contrasto alle mafie non ha eguali nel mondo»

Il modello ordinamentale italiano contro la criminalità organizzata «non ha eguali al mondo – ha detto ancora il ministro –. La nostra legislazione con il 416 bis, la misura del 41 bis di grande attualità con una discussione anche non priva di qualche polemica in alcuni casi anche di carattere strumentale ma comunque come misura di grande importanza che ha avuto negli anni anche proprio per il contrasto alla mafia, le misure di prevenzione patrimoniali quelle di prevenzione personale, è tutta una architettura. Noi spesso tendiamo a ritenere non dico banale banale ma in qualche modo di acquisito che questo patrimonio anche di cultura giuridica che si è riversata anche su veri e propri strumenti normativi che fanno sì che il contrasto alla criminalità organizzata in Italia sia sicuramente all’avanguardia rispetto a qualsiasi altro Paese al mondo».

Vallone: «Dove prima c’era la criminalità oggi c’è lo Stato»

«Dove prima c’era la criminalità organizzata, c’era riciclaggio, oggi c’è lo Stato – ha detto Maurizio Vallone, direttore nazionale della Dia -. C’è una presenza significativa. Questo ufficio passa da sezione a Centro operativo, che significa più mezzi, più uomini, più qualificazione e quindi più possibilità di contrastare con efficacia una criminalità organizzata che in questo territorio è particolarmente presente, è particolarmente pervicace e si occupa di traffico internazionale di stupefacenti, oltre che dei classici reati sul territorio». Per quanto riguarda le attività della Dia, ha spiegato Vallone, queste sono «di carattere preventivo, al fianco dei prefetti per le interdittive antimafia, quindi impedire che la criminalità organizzata possa acquisire patrimoni illeciti. E poi a fianco delle Procure per i sequestri patrimoniali e per disarticolare le organizzazioni criminali. Quest’anno stiamo lavorando al fianco della Procura distrettuale di Catanzaro per fare ulteriori attività che andranno a depotenziare il crimine organizzato in questo territorio».

Giannini: «Rafforzare i presìdi di lotta contro la criminalità organizzata»

«È un momento importante questo perché si riesce a realizzare un qualcosa che ha avuto un percorso pensato, un percorso normativo, ma soprattutto è stata avvertita una esigenza forte nel cercare di rafforzare ancora dei presidi di lotta contro la criminalità organizzata che non ha quei confini geografici a cui noi siamo abituati». Lo ha detto il prefetto Lamberto Giannini, capo della Polizia nel corso dell’inaugurazione della nuova sede della Dia a Catanzaro. «Anche nelle regioni nel nord Italia – ha detto Giannini – si andranno a contrastare alcuni dei soggetti che anche qui operano ma lo Stato è presente e mette in campo delle professionalità importanti e fa degli investimenti importanti per questa lotta. Mi piace sottolineare è il fatto che siamo qui in un bene che è stato confiscato e quindi è importante l’alto valore simbolico della presenza dello Stato che riafferma un diritto e un’attività della Dia come esplicazione di un concetto di interforze, di servizio, di mettere insieme energie importanti per combattere la criminalità organizzata e, in questo periodo, per affrontare un periodo decisivo per cercare di preservare tutte quelle risorse che servono per la ripartenza dagli appetiti illeciti della criminalità organizzata». (a.truzzolillo@corrierecal.it)

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x