CATANZARO «La firma di questo protocollo assume per la Regione, che ho l’onore di governare, un significato molto importante. Nasce da un colloquio che, nei mesi passati, ho avuto con il ministro Piantedosi: vogliamo che ci sia una migliore gestione e valorizzazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata in Calabria. Questa è un’attività strategica per il mio governo regionale, perché il modo migliore di combattere il potere criminale in una Regione complicata come la Calabria è quello di dare ai cittadini la percezione che lo Stato è presente, che è più forte della criminalità organizzata e che i beni confiscati vengono valorizzati bene a fini sociali». Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, in conferenza stampa con il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, dopo la firma del protocollo d’intesa tra Regione Calabria e Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità Organizzata per una più efficace politica di valorizzazione dei beni confiscati presenti sul territorio regionale e per l’individuazione di possibili modalità di riuso, recupero e rigenerazione urbana del territorio, anche attraverso la collocazione di presidi delle Forze di Polizia.
«Valorizzazione – continua Occhiuto – che non è sempre avvenuta in Calabria perché è siamo una Regione nella quale la maggior parte dei Comuni versa in condizioni strutturali di deficit economico. La maggior parte di essi è in procedura di dissesto, spesso non hanno neanche il segretario comunale e il capo dell’ufficio tecnico, per cui ho ritenuto fosse importante che la Regione si mettesse a fianco del sistema delle autonomie locali per consentire la valorizzazione di questi beni. Abbiamo deciso di investire 32 milioni di euro di fondi derivanti dal programma operativo regionale proprio per valorizzare e gestire gli immobili confiscati. Questi 32 milioni sono così ripartiti: 20 milioni sono destinati alle attività di recupero e di ristrutturazione dei beni; 12 milioni sono indirizzati invece al sostegno delle attività di gestione. Mi piacerebbe che una delle prime attività, tra quelle previste da questo protocollo, possa svolgersi in ordine all’abbattimento dei beni immobili confiscati alla mafia».
«Credo che sia un bellissimo esempio, simbolicamente importante, quello di mostrare ai cittadini calabresi che gli immobili abusivi costruiti dalla criminalità organizzata, in sfregio alle leggi, collassano perché lo Stato è presente e fa in modo di dimostrare a tutti che è più forte di ogni potere criminale. Nelle prossime settimane demoliremo l’ecomostro costruito dalla criminalità organizzata a Torre Melissa. Mi piacerebbe che si continuasse con altre attività del genere. Questo risultato non sarebbe stato possibile se non ci fosse stato il coinvolgimento attivo del ministro Matteo Piantedosi, del sottosegretario Wanda Ferro, di sua eccellenza il prefetto Bruno Corda, che dirige l’Agenzia dei beni confiscati», ha concluso il presidente Occhiuto.
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