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«Spintoni e tentativi di alterare il risultato, annullare il congresso Pd di Cosenza»

Lettera della mozione Cuperlo Calabria alle commissioni provinciale, regionale e nazionale. «Gravi fatti e mancate verifiche»

Pubblicato il: 13/02/2023 – 12:45
«Spintoni e tentativi di alterare il risultato, annullare il congresso Pd di Cosenza»

COSENZA La mozione Cuperlo Calabria chiede l’annullamento del congresso del Pd a Cosenza. Lo fa con una lettera spedita alle Commissioni provinciale, regionale e nazionale per il Congresso nella quale denuncia «gravi fatti». Questo il racconto messo nero su bianco dagli esponenti della mozione. «Dopo la presentazione delle mozioni da parte dei quattro rappresentanti – si legge nella comunicazione –, quello della Cuperlo è stata illustrata dal nostro iscritto al circolo Sergio De Simone, si è proceduti alla votazione da parte degli iscritti». A quel punto, «qualche ora prima della chiusura del seggio e dello spoglio», il rappresentante della mozione Cuperlo avrebbe chiesto «di prendere visione degli elenchi dei votanti alla segretaria del circolo per verificare il numero di coloro che avevano già votato». La segretaria avrebbe fatto presente «che non c’era cartaceo e che l’anagrafe degli iscritti era solo sul suo computer personale e che lei non poteva farlo vedere». Il rappresentante della mozione Cuperlo era seduto al fianco della segretaria del circolo «e quindi avrebbe potuto facilmente consultare» l’elenco, fatto che avrebbe provocato la “risposta” di «alcuni rappresentanti della mozione De Micheli», uno dei quali avrebbe spintonato il rappresentante della mozione Cuperlo allontanandolo dalla Presidenza «di cui lui, come presentatore della mozione, faceva parte».
«Alla richiesta di mettere formalmente a verbale l’accaduto – continua la lettera –, il Garante del Congresso, Giuseppe Mazzuca, che è anche Presidente della Commissione Provinciale del Congresso», si sarebbe rifiutato, «sostenendo che la messa a verbale dell’accaduto, da parte del rappresentante della mozione Cuperlo, poteva avvenire solo a conclusione dello spoglio ed a chiusura dei verbali, apostrofandolo anche come provocatore».
Tutto questo – secondo la mozione Cuperlo Calabria – sarebbe accaduto «alla presenza del segretario di federazione, Vittorio Pecoraro e delle ex deputate Enza Bruno Bossio e Stefania Covello e dei rappresentanti delle quattro mozioni. Vi è da rilevare altresì che vi sono stati casi di consegne di più schede alla stessa persona e che solo a seguito dell’intervento dei rappresentanti delle altre mozioni si è potuto evidenziare il palese tentativo di alterazione degli esiti congressuali». Alle 22,30, a chiusura del seggio, si sarebbe proceduto «allo scrutinio senza avere verificato il numero degli aventi diritto al voto e di coloro che lo avevano esercitato attivamente».
Questa la versione della mozione Cuperlo Calabria che «ha preso atto in particolare dell’immotivato e arrogante diniego alla presa visione, richiesta dal nostro rappresentante, degli elenchi degli aventi diritto al voto, nonché di coloro che avevano già votato . Si tratta di un impedimento ad un diritto che può essere motivato solo da evidenti tentativi di alterazione del risultato congressuale. Si tratta di un sospetto più che fondato, ancor più che la funzione di garante è stata svolta dal Presidente della Commissione per il congresso che, anziché garantire attraverso la terzietà lo svolgimento dei lavori congressuali si è reso esso stesso protagonista chiassoso del diniego alla legittima richiesta del nostro rappresentante, alla presenza del segretario provinciale, che non nascondeva compiacenza e complicità».

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