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Basso Profilo, in Appello chiesti sei anni e 8 mesi per l’ex assessore Talarico

Il procuratore Sirleo invoca un inasprimento della pena per il politico e l’imprenditore Pirrello. Chiesti 4 anni per il notaio Guglielmo

Pubblicato il: 14/02/2023 – 15:41
di Alessia Truzzolillo
Basso Profilo, in Appello chiesti sei anni e 8 mesi per l’ex assessore Talarico

CATANZARO Il sostituto procuratore della Dda di Catanzaro, Paolo Sirleo, applicato come sostituto procuratore generale in appello, ha chiesto un inasprimento della pena nei confronti dell’ex assessore regionale Francesco Talarico – condannato a 5 anni in abbreviato per il reato di scambio elettorale politico-mafioso – e di Antonino Pirrello,  titolare di un’impresa di pulizie con commesse in enti pubblici, condannato a 4 anni di reclusione perché avrebbe concorso nel reato con Talarico grazie ai pacchetti di voti di cui disponeva. Tutti sono coinvolti nel procedimento della Dda di Catanzaro denominato “Basso profilo” incentrato sugli illeciti rapporti tra le cosche crotonesi con imprenditori di spessore ed esponenti della pubblica amministrazione collusi con le organizzazioni criminali. Nei confronti di Talarico il sostituto procuratore generale ha chiesto la condanna a 6 anni e 8 mesi di reclusione mentre nei confronti di Pirrello è stata invocata una condanna a sei anni.
In tre hanno chiesto il patteggiamento: Matteo Femia; Giulio Docimo; Francesco Luzzi. Le prossime udienze sono state fissate per il 16 marzo e il sei aprile e la Corte deciderà in queste date se accogliere i patteggiamenti e le richieste del pg.

Le accuse a Talarico e Pirrello

Secondo le indagini condotte dalla Dia di Catanzaro, Francesco Talarico, in concorso con l’imprenditore Antonio Gallo, l’ex consigliere comunale di Catanzaro Tommaso Brutto, il figlio Saverio Brutto, ex consigliere comunale di Simeri Crichi, Natale Errigo (tutti e quattro imputati nel processo con rito ordinario) e Antonino Pirrello avrebbe promesso favori ed entrature nel settore degli appalti – per Natale Errigo, all’epoca consulente aziendale e referente di imprese che intendeva favorire, e Antonino Pirrello, titolare di un’impresa di pulizie con commesse in enti pubblici – in cambio della sua elezione alle politiche del 2018. L’impresa, che non riuscì, venne messa in pratica con un accordo con i Brutto che avvicinarono Talarico all’imprenditore Gallo il quale prometteva il sostegno elettorale nel collegio di Reggio Calabria (Talarico è di Lamezia Terme, ndr), dichiaratamente vicino all’ex senatore Antonio Caridi (assolto in primo grado nel processo Gotha dall’accusa di concorso esterno quale referente politico delle cosche di ‘ndrangheta reggine). I referenti reggini che Gallo e Talarico hanno incontrato sono Natale Errigo – imparentato con esponenti delle cosca De Stefano-Tegano di Archi – e Antonino Pirrello – cugino di Pietro Pirrello coinvolto nell’indagine antimafia “Alchemia”. Errigo e Pirrello, stando alle indagini, promettevano sostegno elettorale a Talarico «attraverso il ricorso a metodica intimidazione» ed Errigo si faceva promettere da Gallo che i patti sarebbero stati onorati o ci sarebbero state conseguenze negative. In cambio di questo sostegno politico Tommaso Brutto chiedeva un incarico per il figlio Saverio: segretario particolare di Talarico una volta eletto.

Chiesta la condanna per il Notaio Guglielmo

Inoltre è stata chiesta la condanna a 4 anni di reclusione per il notaio Rocco Guglielmo che era stato assolto in primo grado dall’accusa di varie ipotesi di falso ideologico perché avrebbe erogato illecitamente atti pubblici. In sostanza, secondo le ricostruzioni investigative l’imprenditore Antonio Gallo, considerato il deus ex machina di tutta la vicenda, operava false fatturazioni per società fittizie. Le attività illecite sono le fatture per operazioni inesistenti e autoriciclaggio. Secondo l’accusa Antonio Gallo (imputato nel processo con rito ordinario) e i propri soci avrebbero intestato ditte-schermo ad albanesi che non parlavano l’italiano. Un illecito compiuto, secondo l’accusa, proprio grazie alla connivenza del notaio Rocco Guglielmo di Catanzaro.

Il pg: «Confermare la sentenza di primo grado»

Il pg ha poi chiesto la conferma della sentenza, emessa con rito abbreviato il 28 ottobre 2021, per tutti gli altri imputati: Luigi Alecce, 3 anni e 8 mesi; Annarita Antonelli, 2 anni e un mese; Giuseppe Bonofiglio, 5 anni e 10 mesi; Rosario Bonofiglio, 2 anni e 10 mesi; Pier Paolo Caloiro, 3 anni e 2 mesi; Curcio Eugenia, 3 anni e 10 mesi e 6000 euro di multa; Concetta Di Noia, 9 anni e 6 mesi; Carmine Falcone, 14 anni; Antonio Grillone, 3 anni e 6 mesi; Domenico Iaquinta, 10 mesi; Santo Mancuso, un anno; Giuseppe Mangone, 2 anni e 6 mesi; Tommaso Rosa, 11 anni e 5 mesi; Victoria Rosa, 3 anni e 4 mesi; Giuseppe Truglia, 6 anni; Pino Volpe, 2 anni. (a.truzzolillo@corrierecal.it)

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