FIRENZE «Il suo incontro mi ha cambiato la vita, non mi stancherò mai di ricordarlo. Ho visitato i posti più belli del mondo: Londra, Parigi, New York, sempre grazie alle mie opere ed era proprio questo uomo immenso a farmi da interprete. Quell’incontro per me non è paragonabile a un ‘semplice’ diamante, ma a una vera e propria miniera nella quale trovare sempre qualcosa di nuovo, di bello. Proprio come le nostre emozioni in ogni incontro». Il maestro Gerardo Sacco non poteva mancare al centenario della nascita di Franco Zeffirelli, iniziativa del comune di Firenze e della Fondazione Franco Zeffirelli Onlus, con il patrocinio del MiC – ministero della Cultura, della Regione Toscana e dello stesso comune di Firenze e con la collaborazione dell’Aeronautica Militare, del ministero delle Imprese e del made in Italy e delle Poste italiane. L’orafo ha sempre avuto un rapporto speciale con quello che è considerato, universalmente, uno dei più grandi registi di sempre. Per l’occasione è stato realizzato un francobollo dedicato al cineasta e un annullo filatelico, omaggio del ministero delle Imprese e del made in Italy e di Poste Italiane.
Gerardo Sacco, presente alla cerimonia, ha invece consegnato cento riproduzioni in argento del francobollo, che la città di Firenze donerà alle più alte cariche dello Stato durante le prossime iniziative organizzate per celebrare il centenario di Zeffirelli. Che, nella sua lunga carriera, non ha mai nascosto la sua stima e ammirazione per l’orafo, definendolo «il primo a cimentarsi in maniera consapevole e diretta con il registro ed il timbro del complesso linguaggio cinematografico» e che «ha prodotto una scintilla di inesauribile energia come la luce intensa di un zaffiro». Parole che il maestro orafo custodirà per sempre nell’archivio dei propri ricordi, così come quel primo e strano incontro, in cui da un “equivoco” nacque quell’amicizia speciale, che dura ancora oggi al di là del tempo. Tra le collaborazioni tra Sacco e Zeffirelli vanno ricordati i gioielli sfoggiati da Elizabeth Taylor ne “Il giovane Toscanini” ma anche quelli indossati da Placido Domingo e Katia Ricciarelli nell’”Otello” e quelli del “Don Carlos” alla Scala con Luciano Pavarotti.
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