NOVARA Maurizio Rullo, l’imprenditore di origine calabrese considerato il “cervello” del traffico illecito di rifiuti scoperto dall’inchiesta della Dda e dei Carabinieri e finito in carcere insieme ad altre 5 persone – più altre 8 ai domiciliari e 4 con obbligo di dimora – aveva rilevato l’ottanta per cento delle quote del Novara Calcio 1908 spa il 20 dicembre 2019, acquistandole dal precedente azionista di riferimento, la famiglia De Salvo, proprietaria di un gruppo di cliniche private. De Salvo, che era presidente da anni e che aveva raggiunto nel 2011 il traguardo di riportare il Novara in serie A dopo 55 anni, aveva mantenuto una quota di minoranza del 20%. Rullo, arrivato a Novara con grandi progetti di crescita e con l’obiettivo di risalire almeno in serie B, aveva subito insediato Marcello Cianci (anche lui finito oggi in carcere nell’ambito dell’inchiesta) nel ruolo di presidente e sua figlia Elisa Rullo come vicepresidente.
La stagione di Rullo a Novara durò complessivamente 17 mesi, con diversi momenti critici, a cominciare da quello del febbraio 2021 con le dimissioni di Cianci dopo che la Guardia di Finanza lo aveva intercettato in Calabria con 200mila euro in contanti stipati in sacchetti di plastica. Già allora la società sembrava sul punto di essere ceduta, anche grazie ad un interessamento delle istituzioni locali e del mondo imprenditoriale.
In effetti, all’indomani della “disavventura” occorsa a Cianci, Rullo – riportava la stampa locale – pensava già alla cessione. «Sono deluso e sempre più solo in questa avventura – diceva a La Voce di Novara –. Ogni giorno parlo con i presidenti di altre società sportive che sono sempre stati aiutati dagli imprenditori e dalle amministrazioni locali. A Novara, invece, il nulla, tutti si sono dimostrati disinteressati». La trattativa, a quel punto avviata, era proseguita nel silenzio per alcune settimane senza che si arrivasse ad una positiva conclusione dell’affare. Poi nel maggio 2021 Rullo aveva ceduto l’80% delle quote del club all’immobiliarista milanese Leonardo Pavanati, che diventerà l’azionista di maggioranza. Anche questo passaggio ebbe breve durata: durante l’estate all’atto di iscrivere il Novara al campionato di serie C, la società fu esclusa per alcune irregolarità nei pagamenti. Da lì una serie di indagini, di istanze di fallimento e di rinvii fino a che il 10 gennaio 2023, il tribunale di Novara ha ufficialmente dichiarato fallita la storica società novarese. Nel frattempo una nuova società, il Novara FC, guidato da Massimo Ferranti, imprenditore nel settore dell’high tech, ha preso il posto della vecchia, iscrivendosi al campionato di Serie D, vincendolo e tornando in serie C dove attualmente milita.
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