BRUXELLES «Per mantenere questa forte pressione» sulla Russia «proponiamo un decimo pacchetto di sanzioni con nuovi divieti commerciali e controlli sulle esportazioni di tecnologia verso la Russia. Questo pacchetto vale un totale di 11 miliardi di euro. Proponiamo, tra le altre cose, restrizioni all’esportazione su più componenti elettronici utilizzati nei sistemi armati russi, come droni, missili, elicotteri». Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo intervento al Parlamento europeo sulla guerra in Ucraina.
La notizia, pubblicata dal Financial Times che cita fonti di intelligence, non è stata confermata dal segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin. Dispiegate nel Mar Baltico anche navi con armi nucleari, secondo quanto riferito dalla Norvegia. É la prima volta che accade negli ultimi 30 anni
«Il Cremlino al momento deve vendere riserve auree per colmare i vuoti lasciati dalla mancanza di introiti dal petrolio. Il tentativo di Putin di ricattare l’Europa usando l’energia è stato un miserabile fallimento» ha poi aggiunto Ursula von der Leyen, nel suo intervento al Parlamento europeo sulla guerra in Ucraina.
«Quasi un anno fa, nella notte del 24 febbraio, la Russia ha invaso l’Ucraina e la guerra è tornata in Europa. Quella notte i nostri pensieri e le nostre preghiere erano con i nostri amici ucraini. Abbiamo seguito le notizie dal Donbass e da Kiev con una tensione insopportabile», ha proseguito la leader dell’esecutivo comunitario, «sarebbero stati in grado di resistere all’attacco dei invasori russi? Oggi sappiamo che sì, ci sarebbero riusciti».
«Ad un anno di distanza, i perfidi piani di Putin continuano ad essere ostacolati dalla coraggiosa nazione ucraina. Ad un anno di distanza, la Russia si è completamente isolata dall’Europa, la sua più importante relazione economica, ed è isolata sulla scena mondiale», ha detto ancora Von der Leyen, «ad un anno di distanza, questo parlamento ha accolto il presidente ucraino – Volodymyr Zelensky – come il vero eroe che è. Ed ad un anno di distanza, le fantasie imperiali di Putin si sono svegliate in una realtà cupa, mentre i sogni dell’Ucraina sono più forti che mai. E prevarranno».
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