Cosenza, la Camera penale si interroga su misure di prevenzione ed errori giudiziari

COSENZA La Camera penale di Cosenza, sabato, 18 febbraio, nel Palazzo di Giustizia di Cosenza, terrà un convegno, organizzato con l’osservatorio misure di prevenzione dell’UCPI, destinato a sollevare polemiche in ambito nazionale. Si discuterà non solo di misure di prevenzione e dunque di quelle attività giudiziarie che colpiscono i beni di ritenuti appartenenti a fenomeni criminali ma si denunceranno gli errori che, proprio nell’ambito dell’applicazione di tali misure, hanno portato alla distruzione della vita privata e imprenditoriale di cittadini.
Da una parte, difatti, ci saranno operatori del diritto, della magistratura, dell’accademia e dell’avvocatura, rappresentati dal Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Dott. Stefano Musolino, dal Prof. Avv. Nico D’Ascola, degli Avvocati Paolo Giustozzi, Responsabile oss. misure di prevenzione dell’Unione dei penalisti italiani, Guido Siciliano, componente dello stesso osservatorio e che modererà i lavori, Carlo Monaco, penalista del foro bruzio, Alessandra Adamo e Gabriele Posteraro, Vicepresidente e Segretario della Camera penale di Cosenza. Dall’altra parte Guido Barbano, giornalista, saggista, autore de “L’inganno. Antimafia. Usi e soprusi dei professionisti del bene” edito da “Marsilio editore”. In quest’opera, Barbano racconta “gli abusi, gli sprechi, i lutti e l’inquinamento civile perpetrati da un apparato burocratico, giudiziario, politico e affaristico cresciuto a dismisura e fuori da ogni controllo di legalità e di merito”, entra nei meandri di un sistema che, secondo l’autore, è ormai diventato invasivo e dispotico. Barbano infatti denuncia errori e abusi di potere, tra confische e sequestri che colpiscono migliaia di cittadini e imprenditori mai processati, o piuttosto assolti. Barbano narra dell’esistenza di un sistema deviato e impossibile da criticare, in cui, in nome della lotta al crimine organizzato, l’eccezione diventa regola e tutto è considerato un’emergenza, anche se questo significa sacrificare il bene supremo della libertà e con esso anche la giustizia. Nel libro l’autore narra di sentenze che anticipano leggi e di pene che crescono al diminuire dei reati ma soprattutto di una falsa e pericolosa retorica che professa l’idea che il rovesciamento dello Stato di diritto sia necessario alla vittoria sulla malavita. Insomma, a Cosenza un incontro che non resterà senza prevedibili conseguenze nell’ambito della discussione sociale e politica.