Ecco la classifica dei Luoghi del Cuore più votati in Calabria. A livello nazionale l’edizione 2022 si è chiusa con ben 1.500.638 voti raccolti per più di 38.800 luoghi.
In Calabria al primo posto il Museo Mulino Belsito, a San Giovanni in Fiore (Cs), cha ha ottenuto oltre 11mila voti e che si aggiudica il ventesimo posto nella classifica nazionale. A seguire, nella classifica regionale, il Forte Siacci di Matiniti Superiore a Campo Calabro (RC) che ha ottenuto 1.440 voti, il Santuario Maria SS. della Rocca a Settingiano, Tiriolo (Cz) con 1.209 voti, la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, Torano Castello (Cs) con 1.004 voti e la Certosa di Serra San Bruno, Serra San Bruno (VV) con 551 voti.
Il mulino a cilindri fondato da Vito Belsito nel 1920 è il primo mulino elettrico della Calabria e rappresenta un esempio di attività a conduzione familiare trasmessa di padre in figlio per diverse generazioni fino al 2007, quando ha cessato la sua produttività. Il tipo di impianto viene considerato da esperti di archeologia industriale uno dei pochi esempi di tecnologia degli anni Venti del secolo scorso perfettamente conservato: al suo interno si trovano Laminatoi Golfetto e Officine Meccaniche Riunite, lavagrano, brillatoio, spazzolatrice, cassoni di essiccazione, due motori trifase Ganz e quadro elettrico, tutto originale. Durante la Seconda Guerra Mondiale il mulino lavorava per garantire gli approvvigionamenti alimentari per le truppe militari dislocate in Africa, imbarcando la farina prodotta dal porto di Crotone. Per questo motivo era anche provvisto di sirena in caso di bombardamento aereo. Oggi il Museo Mulino è aperto in alcuni periodi dell’anno ed è visitabile gratuitamente. Chi ha promosso la candidatura del luogo al censimento “I Luoghi del Cuore” 2022 vuole farne conoscere l’eccezionalità, auspicando che le istituzioni locali si attivino per trasformarlo in un museo stabile.
Sui colli che dominano lo Stretto di Messina con una eccezionale vista a 360° che spazia dall’Etna alle coste siciliane e calabresi, le Isole Eolie e il massiccio dell’Aspromonte, sorgono i “forti umbertini ”, 22 batterie facenti parte del sistema difensivo dello Stretto di Messina, realizzato dallo Stato Maggiore dell’Esercito tra il 1884 e il 1914. Fra le prime strutture a essere costruite, sulla sponda calabrese, è il Forte di Matiniti Superiore, detto Siacci. È questa la fortificazione dello Stretto più importante per dimensioni, caratteristiche architettoniche e funzioni insieme al gemello Forte Masotto sulla sponda siciliana. Il Forte Siacci è una grande architettura militare complessa per l’articolazione delle sue strutture, dei sistemi difensivi e con sofisticate soluzioni dei sistemi di aerazione naturale e di raccolta delle acque. Poteva accogliere fino a 300 uomini di truppa e l’intera struttura architettonica si ispira ai sistemi fortificati della scuola Prussiana. Il compendio, dismesso per gli usi militari dal 1984, è stato acquisito al demanio del Comune di Campo Calabro nel 2019 ed è oggetto di un programma di valorizzazione per il suo riuso e rifunzionalizzazione. È attualmente visitabile in alcuni percorsi già resi fruibili da un primo intervento di ripristino dell’accessibilità ai fossati e ai terrazzi. Obiettivo della raccolta voti per il censimento “I Luoghi del Cuore” è promuovere questo bene e valorizzarne la storia.
Il Forte Siacci di Matiniti Superiore è inserito nella classifica speciale “I Borghi e i loro luoghi”.
Il Santuario di Maria SS. della Rocca è situato in quello che fu l’antico borgo medievale di Rocca Falluca, roccaforte militare posta a cavallo delle città di Settingiano e Tiriolo. Anticamente intitolata a “Santa Maria la Cattolica”, era legata alla fondazione del Castrum Normanno del secolo XI. A seguito del terremoto del 1783, Rocca Falluca rimase per lungo tempo una campagna deserta, sprovvista di una Chiesa per le celebrazioni delle funzioni sacre. Nel 1789, un devoto della Madonna, Don Saverio De Filippis, costruì nel suo appezzamento di terreno una chiesetta rurale intitolata a San Filippo Neri, per celebrare la messa domenicale. Secondo una tradizione orale, durante la ricostruzione della chiesa due contadini, mentre si trovavano all’ombra di un grande olivo, trovarono tra i rovi un baule abbandonato che recava all’interno la statua della Madonna con il Bambino, dalla quale uscì una luce radiosa che li avvolse. I devoti vollero che la chiesa fosse intitolata alla Madonna della Rocca. Nella chiesa è presente altresì una statua della Madonna che riproduce quella originale in pietra. Il comitato “Maria SS. Della Rocca” si è costituito per i preparativi della festa in onore della Madonna che si celebra la seconda domenica di settembre. L’obiettivo della partecipazione al censimento del FAI 2022 è quello di preservare le tradizioni legate al Santuario e alla sua storia e promuovere un intervento di ripristino di alcune sue parti.
La Chiesa di Santa Maria delle Grazie anticamente era posta fuori le mura del piccolo borgo medievale della Media Valle del Crati in provincia di Cosenza. Chiesa antichissima più volte rimaneggiata, nel Settecento divenne romitorio, ovvero un luogo dove si rifugiavano gli eremiti. L’edificio, realizzato da maestranze locali in pietra e laterizi, si presenta con pianta rettangolare ad aula unica. Nel corso dell’ultimo rifacimento sono emersi dei bellissimi affreschi raffiguranti due Madonne. Le pessime condizioni in cui attualmente versano ne suggeriscono un urgente lavoro di consolidamento e restauro. La Chiesa di Santa Maria delle Grazie è stata votata al censimento “I Luoghi del Cuore” per far conoscere gli ultimi importanti ritrovamenti e per promuoverne la salvaguardia.
La Chiesa di Santa Maria delle Grazie a Torano Castello è inserita nella classifica speciale “I Borghi e i loro luoghi”.
La Certosa di Serra San Bruno (anche Certosa dei Santi Stefano e Bruno) è un’abbazia certosina situata vicino all’omonima cittadina in provincia di Vibo Valentia. Fondata nel 1091 da Bruno di Colonia (1030 ca – 1101), monaco fondatore dell’ordine certosino, nel 1783 un terribile sisma, che contò 40.000 vittime in tutta la Calabria, la distrusse irreparabilmente. Nel 1826 il comune di Serra acquistò l’edificio per preservarlo dalla rovina assoluta, insieme al busto argenteo con le reliquie di S. Bruno e B. Lanuino. Re Ferdinando II il 21 giugno 1856 donò nuova vita alla certosa ponendovi a capo un priore e alcuni certosini provenienti dalla certosa di S. Martino di Napoli. Partì così la rinascita della comunità e i lenti e faticosi lavori di ricostruzione. La risistemazione durò fino al 13 novembre 1900, giorno in cui venne consacrata la chiesa. Della vecchia certosa restano oggi alcune tracce: la sala del capitolo, il refettorio, i ruderi della certosa e del chiostro dei procuratori, un’imponente fontana granitica del 600, le torri costruite nel 1534 e le mura di cinta. La Certosa è stata votata al censimento “I Luoghi del Cuore” 2022 per valorizzare questo splendido luogo ricco di storia.
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