ROMA Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge con misure urgenti in materia di cessione di crediti d’imposta relativi agli incentivi fiscali. Non sarà più possibile effettuare l’opzione dello sconto in fattura né la cessione dei crediti d’imposta per i bonus fiscali. È quanto si apprende sul decreto legge, appena approvato dal Consiglio dei Ministri. Per le pubbliche amministrazioni sarà vietato acquisire crediti d’imposta. Ci saranno modifiche al regime della responsabilità solidale. Al termine della riunione del Consiglio dei ministri il vicepremier Antonio Tajani ha sottolineato come la situazione relativa ai crediti d’imposta sia «fuori controllo».
«Abbiamo deciso di bloccare in futuro la cessione dei crediti d’imposta a regioni e comuni perché c’è stata una lievitazione di questi crediti che, ahimè, è avvenuta per una mancata pianificazione da parte del governo precedente». Ha detto ancora Tajani, in conferenza stampa.
«Il governo Draghi – ha aggiunto – ha tentato di bloccare questo andamento, ma ormai era troppo tardi, la situazione era fuori controllo. Ecco perché è stato necessario intervenire e tamponare gli errori commessi in passato. Si tratta di un’azione per impedire che la mancanza di controllo in passato provocasse danni gravi all’economia».
«Con grande responsabilità e avendo ben in testa la necessità di fare tutto ciò che è possibile verso la categoria e le imprese edili che si ritrovano a vivere una difficoltà finanziaria rispetto a questa possibilità di scontare i crediti maturati nel 2021, 2022 e in questa prima fase del 2023, naturalmente poi nei prossimi giorni ci saranno incontri con le categorie per vedere tutte forme possibili per sgonfiare questo fenomeno frutto di una politica poco attenta e consapevole». Lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in conferenza stampa dopo il Cdm in merito al ddl sui bonus edilizi.
«Da quello che apprendiamo il Governo in questi minuti sta approvando in Consiglio dei Ministri un decreto legge che cancella lo sconto in fattura e la cessione dei crediti d’imposta legati al Superbonus e agli altri bonus edilizi. Non è tanto l’affossamento di una misura ideata dal M5S a preoccuparci, ma il colpo letale al settore dell’edilizia, che negli ultimi due anni ha dato un contributo fondamentale alla crescita record del Pil. Qui si gioca sulla pelle di lavoratori e famiglie e si mette a repentaglio il futuro di almeno 25 mila aziende dell’edilizia, 130 mila posti di lavoro». Così il leader M5s Giuseppe Conte in un post.
«Se, come sembra in queste ore, il Governo bloccherà per sempre la cessione di nuovi crediti da bonus senza aver individuato prima una soluzione per sbloccare quelli in corso vorrà dire che si è deciso di affossare famiglie e imprese in nome di non si sa quale ragion di Stato». Lo scrive la presidente dell’Ance Federica Brancaccio in un post su Facebook.
«La cessione del credito è nata nel 2016, ben prima dell’introduzione del superbonus, per favorire l’utilizzo delle detrazioni fiscali da parte delle famiglie meno abbienti. Negli anni successivi, il meccanismo è stato modificato in vari modi, discutibili come ogni cosa. Lascia quantomeno perplessi, se confermata, la scelta del Governo – dice il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa – di eliminare del tutto questo sistema. Attendiamo fiduciosi le notizie e le spiegazioni che saranno fornite, ma buttare il bambino con l’acqua sporca non sarebbe la scelta più saggia»
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