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Importavano droga dello stupro pagando in bitcoin, due calabresi arrestati a Bologna

Cinque misure cautelari disposte dal gip. Inchiesta partita da un plico sospetto. I due, già ai domiciliari, erano a capo dell’organizzazione

Pubblicato il: 17/02/2023 – 13:26
Importavano droga dello stupro pagando in bitcoin, due calabresi arrestati a Bologna

BOLOGNA Acquistavano online in Olanda mefedrone e Gbl, la cosiddetta “droga dello stupro” o “dello sballo”, pagando in bitcoin per rendere più difficile il tracciamento, e con questo sistema avevano messo in piedi un giro d’affari da circa 20mila euro al mese. I Carabinieri della Compagnia bolognese di Borgo Panigale, però, hanno ricostruito la “filiera” dopo circa sette mesi di indagini e ora hanno eseguito cinque misure cautelari disposte dal gip Roberta Malavasi, su richiesta del pm Flavio Lazzarini, per importazione e spaccio di droga.
Nel dettaglio, due calabresi che erano già agli arresti domiciliari per altri motivi e che erano a capo dell’organizzazione sono finiti in carcere, per altre due persone è stato disposto l’obbligo di firma e il quinto indagato è stato posto agli arresti domiciliari. I cinque destinatari delle misure, tutti italiani, hanno fra i 30 e i 40 anni. Illustrando in conferenza stampa l’operazione, il comandante della Compagnia Leonardo Bricca spiega che l’indagine è scattata nel dicembre del 2021 «a seguito della segnalazione di un plico sospetto da parte della filiale di Calderara di Reno di una società di spedizioni internazionali». Il plico, in arrivo dall’Olanda, in effetti conteneva «200 grammi di mefedrone in cristalli», e da lì i militari hanno individuato i vari componenti del sodalizio criminale, tracciando, nei successivi sette mesi, una dozzina di spedizioni e sequestrando 12 chili di Gbl e oltre un chilo di mefedrone, oltre ad arrestare in flagrante una persona. Ora sono in corso altri accertamenti per individuare gli altri complici, tra cui due persone residenti in Germania che ricevevano i pacchi dall’Olanda, cambiando i nomi dei mittenti e dei destinatari per cercare di impedire il tracciamento e tentando di camuffare la sostanza mettendola in flaconi di prodotti per la pulizia dei cerchioni delle auto. I capi del sodalizio criminale, dettaglia poi il comandante del Nucleo radiomobile della Compagnia di Borgo Panigale Stefano Bacci, erano appunto i due calabresi già ai domiciliari (uno a Bologna e l’altro in provincia di Cosenza), e le droghe sintetiche, che ovviamente sono più “di nicchia” rispetto a sostanze come la marijuana, l’hashish o la cocaina, veniva venduta principalmente nei locali della movida di tutta Italia, al prezzo, almeno per quanto riguarda il Gbl, di 50 euro al grammo.
Inizialmente le sostanze arrivavano direttamente in Italia dall’Olanda, ma dopo la segnalazione che ha fatto partire le indagini è stato ideato il passaggio extra in Germania, proprio allo scopo di riconfezionare i pacchi e di modificare mittenti e destinatari con nomi fasulli o di persone vere, ma ignare di tutto. L’inchiesta, precisa Bricca, è stata svolta anche tramite intercettazioni ambientali e telematiche, e i Carabinieri hanno potuto contare anche sulla collaborazione della Dcsa (Direzione centrale servizi antidroga) e della Polizia tedesca. (Dire)

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